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Compostaggio, Tozzi al vetriolo contro De Luca: “che taccia e rispetti la gente”

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Tempo di Lettura: 5 minuti

BATTIPAGLIA. Compostaggio a Battipaglia, il vicesindaco Ugo Tozzi non ci sta e risponde con parole durissime al governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca che nei giorni scorsi aveva definito la “marcia dei 10mila” come «incomprensibile».

Il portavoce provinciale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale ha intimato al presidente della regione di tacere, in quanto con quelle parole ha mancato di rispetto all’intera cittadinanza: «se non si stesse discutendo della salute e della salubrità della mia città dovrei quasi sentirmi lusingato di tanta importanza. Ho trovato incresciose e irrispettose per una intera comunità quelle dichiarazioni: finalmente il governatore ha deciso di rispondere alle tante richieste che anche io personalmente gli ho rivolto dai giornali più volte, ma visto quanto detto avrebbe fatto meglio a stare zitto.

Ma ormai è noto: la megalomania di De Luca gli rende impossibile anche la strategia politica. Da dove vogliamo iniziare? Dall’impianto di compostaggio di Salerno da De Luca tanto decantato ieri? Si tratta dello stesso impianto che il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone ha definito inutile perché non recupera materia, non produce compost e non produce biogas? Lo stesso impianto che non puzza né odora perché in realtà non funziona? È questo l’impianto che noi battipagliesi dovremmo tenere presente e andare a visitare come se portassimo i nostri figli a fare un gita fuori porta?».

Una dissezione, quella di Tozzi, di tutti i punti elencati da De Luca, ai quali ha risposto con il vetriolo: «è l’impianto di Eboli che puzza? Lo andasse a dire al sindaco di Eboli, o lo venisse a dire ai tanti cittadini ebolitani che giovedì erano in piazza insieme a noi: De Luca non ha compreso bene che il topolino che pensava di partorire è diventato un mostro».

Il vicesindaco continua poi il suo attacco, per difendere non solo i battipagliesi ma anche i cittadini delle città vicine: «l’intera comunità della piana del Sele, a sud della sua Salerno, non ci sta più ad essere considerata l’ultima ruota del carro. Si è stancata di avvilupparsi in lotte intestine di campanilismo ed è scesa in piazza compatta per dare un primo segnale forte alla giunta di centrosinistra: noi ci siamo, noi lottiamo, noi non siamo disposti ad accettare ancora decisioni calate dall’alto che ledono i nostri diritti, la nostra dignità, la speranza dei nostri figli di avere un futuro in queste zone.

De Luca e i suo colleghi è bene che capiscano finalmente che questo territorio non si lascerà più dividere da personalismi e lotte di campanile, questo territorio avrà la forza di opporsi in tutte le maniere possibile alla realizzazione di scelte scellerate.

Sono davvero lusingato che il despota campano pensi che io abbia portato i giovani in piazza ma ha fatto un errore di valutazione molto grande: io ero in piazza con i giovani, con l’amministrazione comunale, con il comitato, con gli imprenditori, con gli agricoltori a protestare.

Io sono un cittadino battipagliese e come tale ero in piazza. La politica la strumentalizzano da decenni uomini come de Luca, uomini che sono abituati e alle parole roboanti verso le fasce più deboli di una comunità, quelli che si riempiono la bocca di problematiche come il lavorio, l’integrazione, la meritocrazia e che poi una volta arrivati nelle stanze dee bottoni dimenticano tutto.

Questa comunità lo ha votato e questa comunità è scesa in piazza per lanciare un grido d’allarme, ed io con lei: De Luca ha risposto fregandosene di quanto gli abbiamo urlato, irridendoci e riducendo tutto a “Tozzi li ha portati in piazza perché si deve candidare” e questo è lo schiaffo più violento che il governatore poteva dare al comitato di protesta, a Battipaglia, a Olevano a Eboli e a tutti i cittadini che sono scesi in piazza. Signor governatore – conclude Tozzi rivolgendosi direttamente a De Luca – questa è la gente della piana del Sele che lei non conosce e che da oggi in poi è bene che impari a rispettare».

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