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Fisciano, si toglie la vita per i sensi di colpa: la ricostruzione del caso

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Tempo di Lettura: 2 minuti

FISCIANO. Suicidio a Fisciano, emergono i primi dettagli sul caso. Nella fattispecie sono stati i sensi di colpa, secondo gli inquirenti, a portare all’estremo gesto Ayoub Namiri, 21 anni e di origini marocchine, il rimorso per quanto accaduto poco prima del lancio nel vuoto.

Erano circa le 13.30, Ayoub e la sua ragazza litigano. Violentemente. Non è la prima volta, emergerà in seguito: il ragazzo era prono a scatti di rabbia che sfociavano in violenza fisica. Volano le mani, lei viene colpita al volto da un calcio. Chiamati i soccorsi per medicare la ragazza, scossa ma cosciente, che piangeva sulla panchina.

L’ambulanza arriva ed un operatore a bordo vede qualcosa cadere dall’ultimo piano del parcheggio studenti: è il corpo del 21enne. 30 metri d’altezza, nonostante i soccorsi per Ayoub non c’è stato nulla da fare, il ragazzo presentava una otorragia massiva con sangue che fuoriusciva dalle orecchie, che nella maggior parte dei casi è una conseguenza della frattura della base cranica.

La ragazza è stata dimessa ed è tornata a casa con una prognosi di 10 giorni. Sul posto gli agenti della Polizia di Stato che hanno seguito le indagini. Alle 17 il copro viene trasportato all’obitorio di Mercato San Severino. Nessuna autopsia, il movente sembra chiaro agli inquirenti: sensi di colpa.

Ascoltate dagli inquirenti anche le amiche della ragazza di Ayoub. Secondo quanto hanno raccontato agli agenti sembra che quello di ieri non fosse l’unico episodio in cui il ragazzo ha alzato le mani contro la sua fidanzata. Loro hanno usato parole dure per descrivere quanto accaduto ieri.

 «L’ha fatta franca, ha scelto la strada più semplice» hanno detto «una scorciatoia che ha provocato dolore in due famiglie».

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