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Torre del Greco, Immacolata: dopo le tensioni arriva la benedizione

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Tempo di Lettura: 3 minuti

TORRE DEL GRECO. Una festa dell’Immacolata particolare quella tenutasi a Torre del Greco l’8 dicembre, tra disordini e tensioni. In mattinata, in Basilica, don Giosuè Lombardo conclude la benedizione bruscamente interrotta venerdì quando dei dissidenti hanno alzato i toni durante il percorso del carro.

«È stato un sacrilegio» ha detto il parroco, abbracciato dalla comunità che gli da sostegno. Un gruppo di portatori però resta fuori, la “scissione” evidentemente non ancora risanata nonostante i tentativi dichiarati. «Eravamo venuti in pace – ha detto uno – non ha voluto riceverci». Si inizia, nel frattempo, già a valutare i piani di sicurezza per la prossima edizione.

L’8 dicembre alcuni disaccordi sul percorso hanno creato tensione e portato al ferimento di due persone quando un gruppo di facinorosi ha assaltato la porta della sagrestia di don Giosuè. «Si chiama sacrilegio – ha detto – come nelle case di alcuni violenti si trovano Padre Pio e il mitra, la Bibbia e le pistole, il libro di preghiera e il sangue che gronda dalla povera gente».

Le parole di don Giosuè

«Come il Beato nel 1794 dopo la grande eruzione non lasciò da solo il popolo e la città, così noi non lasceremo la parrocchia né la città. Però ascoltate bene quello che don Nico ed io diciamo. Se non riusciremo ad avere delle risposte dalla Digos, dal Questore e dal Prefetto di Napoli e se non avremo anche risposte scritte dalla Curia arcivescovile di Napoli, sarete voi a dire a noi ‘cari sacerdoti non potete rimanere da soli in mezzo ai dubbi.

Non saremo noi ma voi a tutelare, perché non può ricadere il tutto sulle spalle di due uomini fragili che hanno studiato teologia per annunciare il Vangelo e il Regno di Dio e non sono i responsabili dell’ordine pubblico, miei cari fratelli e sorelle.

Adesso, mantenendo questo clima di silenzio, di raccoglimento e di preghiera, dobbiamo fare l’atto di riparazione all’Immacolata. L’atto di purificazione all’Immacolata, dinanzi a Lei. Perché sapete come si chiamano alcuni atti? Si chiamano Sacrilegio! Questo è la stessa cosa che è stata fatto l’altro giorno, si chiama sacrilegio.

E noi stamattina con gli occhi dei bambini, con le loro voci, facciamo un atto di consacrazione della città all’Immacolata. E con grande gioia stenderemo le mani su di voi per invocare su tutti la benedizione del Signore con l’intercessione dell’Immacolata e del nostro Parroco Santo».

 

(fonte Il Mattino)

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