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Napoli e provincia tra pistole e fucile: calcolate 12mila armi da fuoco su tutto il territorio

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Tempo di Lettura: 2 minuti

Negli ultimi giorni nella provincia di Napoli sono stati innumerevoli i casi di cronaca che hanno riportato stese e ferimenti da armi da fuoco. L’ultimo, a Capodanno, quando un bambino di soli 12 anni è stato raggiunto da un proiettile alle gambe. Fortunatamente non ha riportato ferite gravi ma il Mattino ha deciso di stilare una stima delle armi da fuoco che girano tra la città capoluogo ed il resto della provincia.

I dati sono allarmanti: si parla di circa 12mila armi da fuoco, di cui solo la metà sono regolarmente detenute. I dati della prefettura parlano di circa 6.500 bocce da fuoco detenute tra porti d’arma e licenze di caccia. Fucili e pistole autorizzate dunque a scopo venatorio o sportivo.

Diverse le revoche rispetto al 2016, ben 366 sono state sospese grazie al lavoro degli agenti di polizia. Ma se da un lato è possibile seguire il detto statunitense “non sono le armi ad uccidere le persone, ma le persone ad uccidere le persone”, va detto che solo la metà di queste armi finisce in mano a persone reputate mentalmente stabili.

E l’altra metà? L’altra metà, ossia altre 6.000 armi da fuoco circa (secondo i dati approssimativi degli inquirenti) detenute illegalmente, finiscono i mano a gente che le utilizza per fini tutt’altro che sportivi o di caccia. Questo per un totale, come detto prima, di circa 12mila armi su tutto il territorio provinciale.

Ed intanto ogni giorno sale la paura di scendere per strada, con stese in aumento (c’è chi punta il dito contro il “fattore Gomorra”) e sempre più persone ferite, o addirittura decedute, a causa di un proiettile.

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