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Scatta maxi-rissa per una donna, nei guai anche un affiliato dei clan

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Tempo di Lettura: 2 minuti

SALERNO. Un anno e tre mesi per incendio e lesioni. Questi i capi d’accusa che hanno portato, secondo quanto riporta Il Mattino, alla condanna del pentito Ciro De Simone, finito a processo con Luigi Orilia, Antonio Di Muro, Diego Minella, Annarita Minella e Giuseppe De Simone.

Assolti tutti gli altri.

L’episodio risale al 2011, quando De Simone prese parte ad una rissa avvenuta in via Roma. Alla base di tutto una donna, Annarita Minella, che dichiarò di aver avuto con quest’ultimo una relazione poi interrotta.

Quella sera la donna incontrò in un locale De Simone in compagnia della moglie. Questi due, secondo quanto riportato, l’avrebbero provocata ed i suoi amici avrebbero reagito.

Scattò la rissa e le forze dell’ordine intervenute sul posto identificarono i partecipanti.

Minella fu accompagnata in ospedale e denunciò alcuni episodi avvenuti nei mesi prima al fatto, nel quale De Simone, a quanto pare, l’avrebbe malmenata, facendo poi dare alle fiamme l’auto del fratello.

L’incendio avvenne, secondo la ricostruzione, nei pressi dello stadio Arechi e fu fatta esplodere una tanica di benzina vicino alla vettura, una Lancia Y. Responsabilità, queste , tutte riconosciute al solo De Simone.

Ciro De Simone si è pentito dopo l’arresto eseguito nei confronti del clan Stellato.

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