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Eboli, palazzo Massajoli senza ascensore per disabili. Cardiello: “amministrazione chieda scusa”

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Tempo di Lettura: 2 minuti

EBOLI. Riportiamo integralmente la nota stampa del capogruppo di Fi Damiano Cardiello in merito alla mancata presenza di un ascensore per disabili all’interno del palazzo Massajoli.

 


 

«Trascorrono i giorni e la vergogna continua. Tra i silenzi complici del “disability manager” Di Benedetto, del Sindaco e Assessore Lenza. Dopo due anni dal trasferimento degli uffici politiche sociali presso palazzo Massajoli, già ospitante il piano sociale di zona, (per far spazio alla Soget all’interno del municipio), i diversamente abili continuano a ritrovarsi venticinque scalini che gli impediscono di raggiungere i settori.

A causa della mancanza di un’ascensore, infatti, viene fortemente limitata la loro partecipazione alla vita amministrativa, privandoli di diritti sacrosanti.

Avevano preannunciato reperimento di fondi, lavori da progettare, addirittura #dimissioni dalla poltrona.

Non è avvenuto niente di tutto ciò e io continuo a vergognarmi di essere rappresentato da dilettanti allo sbaraglio che non hanno a cuore le sorti delle persone disagiate. Gli ebolitani hanno ben capito che le loro parole assurgono a prese in giro.

Basta ricordare che a pagina 26 del loro programma elettorale hanno scritto di voler spostare gli uffici del Piano Sociale di Zona, proprio perchè inaccessibili ai disabili.

Pensate un po’ quale grado di affidabilità possa essere assicurati da questi maldestri “incantatori di serpenti”. Non è avvenuto niente di tutto ciò e io continuo a vergognarmi di essere rappresentato da questi dilettanti allo sbaraglio che non hanno a cuore le sorti delle persone disagiate.

Abbiamo chiesto più volte l’intervento del “disability manager”, senza alcun riscontro. Abbiamo chiesto più volte l’intervento dell’Assessore Lenza, probabilmente distratto da altre vicende, senza alcun riscontro. Abbiamo richiesto un atto di coraggio al primo cittadino, totalmente indifferente della situazione contingente.

A breve andremo ad incatenarci sotto la sede di via Nobile, chiedendo l’intervento del Prefetto di Salerno».

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