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Salerno, caos parcheggi all’ospedale “Ruggi”, la denuncia di Mario Polichetti

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Tempo di Lettura: 3 minuti

Riportiamo il comunicato di Mario Polichetti


Oggetto: Caos parcheggi all’ospedale di Salerno, la denuncia di Mario Polichetti della Fials Medici provinciale. “Assurdo lasciare le chiavi all’interno delle auto per sostare nell’area del “Ruggi d’Aragona”.

I vertici dell’azienda ospedaliera studino una convenzione con “Salerno Mobilità” per l’utilizzo del parcheggio dello stadio Arechi”.

Subito una soluzione per limitare i disagi dei tanti lavoratori dell’ospedale di Salerno costretti a fare i salti mortali per parcheggiare la loro auto”. La richiesta arriva da Mario Polichetti, segretario del Dipartimento della Fials Medici provinciale del “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. “Il primo ospedale della provincia presenta un problema che, da anni, nessuno riesce a risolvere.

Tutti sanno cosa succede nel parcheggio del “Ruggi” ma nessuno interviene. I pazienti, dopo le 10, sono costretti a lasciare le chiavi all’interno della vettura per sostare all’interno dell’area parcheggio, con il rischio che, nonostante la vigilanza prevista, possa succedere qualsiasi cosa.

Da tempo si parla di nuove aree di sosta, di servizio da internalizzare, ma tutto resta sempre fermo al palo”. Da qui, la proposta di Polichetti a trovare una soluzione che, almeno temporaneamente, possa risolvere il problema.

“Penso a una convenzione con la società “Salerno Mobilità” e l’azienda “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” per l’utilizzo dei posti auto dello stadio Arechi e rendere così meno stressante la ricerca di un parcheggio a chi dovrebbe pensare a dare il massimo per salvare vite umane e non arrivare sul posto di lavoro già snervato per qualcosa che, invece, dovrebbe essere la normalità”.

Nessuna polemica con i manager del “Ruggi”, ma un appello a fare presto. “Auspico che la direzione generale dell’Azienda possa confrontarsi su questo punto con i lavoratori e tutti i rappresentanti sindacali. I problemi si risolvono solo attraverso l’unità d’intenti”.

 


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