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Politiche 2018, sconfitta Pd. Renzi annuncia: “lascio, ma dopo formazione governo”

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Tempo di Lettura: 3 minuti

Renzi annuncia (nuovamente) di voler lasciare le luci dei riflettori. L’ex Premier ed attuale Segretario del Pd, durante la conferenza post-elezioni, ha esordito affermando “che è un lavoro strepitoso quello che abbiamo fatto. Ma al contempo è una sconfitta chiara ed evidente”.

Il segretario Dem non risparmia frecciatine nel commentare il risultato: “l simbolo di questa campagna elettorale, per me, è il contrasto nel collegio di Pesaro. Lì il centro sinistra ha candidato un ministro che ha fatto un lavoro straordinario (Marco Minniti, ndr) di fronte alla questione dell’immigrazione. Nonostante il grande lavoro di Minniti, il candidato del Movimento cinque stelle, da loro considerato impresentabile (Cecconi, ndr), ha comunque vinto. Questo, se ci fate caso, è il simbolo di queste elezioni”.

Sulla situazione interna del Pd Renzi dichiara che il Partito dovrà “risorgere” con cambiamenti importanti: “al termine della fase di insediamento del nuovo governo, il Pd si riunirà in assemblea. L’ho già chiesto ad Orfini. È il caso di confrontarsi e capire perché è successo questo. L’obiettivo è evitare un reggente eletto da un caminetto e affidare il partito ad un segretario eletto alle primarie”.

Su cosa farà in seguito alle elezioni il segretario ha dichiarato: “cosa farò io? Nessuna fuga. Farò il senatore semplice, un lavoro che mi affascina. Sono molto orgoglioso del risultato ottenuto ieri nel mio collegio”.

Parlando del rapporto con gli elettori e sulla linea che il Partito Dem intraprenderà, Renzi ha concluso: “il Pd deve recuperare il rapporto col territorio e con tutte le periferie, che non sono soltanto geografiche, ma sono le periferie della quotidianità. Noi ripartiamo da qui.

Vogliamo bene all’Italia. Ci auguriamo che chi governerà il Paese lo faccia nel migliore dei modi. Da parte nostra ci sarà sempre un’opposizione leale e continueremo a dire no alla cultura dell’odio. Diremo ancora no agli inciuci, no ai caminetti stretti perché l’elemento costitutivo del Pd sono le primarie e il confronto con l’esterno e no agli estremismi”.

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