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Battipaglia: detenevano il monopoli sulla prostituzione lungo la litoranea, le sentenze

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Battipaglia. Gruppi di rumeni e albanesi detenevano il monopolio della prostituzione lungo il litorale, tra la foce del Tusciano e zona Lago. A porre fine a tutto ciò furono i carabinieri che indagavano sulla morte di Natalino Migliaro.

In cinque, ieri, hanno appellato la sentenza di primo grado per sfruttamento della prostituzione, estorsioni e rapina. La corte di Appello di Salerno ha rideterminato in tre anni di reclusione  la pena per i fratelli Vistol e Kristian Sulejmani , difesi dall’avvocato Pierluigi Spadafora , che erano considerati i capi del cartello albanese.

Sconto di pena anche per Nuard Kekanay , sodale dei fratelli Sulejmani nella gestione delle ragazze, che è stato condannato a due anni (pena sospesa). In primo grado, invece, gli era stata comminata la pena di 4 anni e 4 mesi.

Due anni è anche la condanna inflitta in appello a Mihai Gheorghe Razvan , detto “Rosario”. È stato respinto, invece, il ricorso proposto da Adam Carol , detto “Boby”, che fu condannato a 3 anni e 3 anni e 4 mesi dai giudici della Seconda sezione penale di Salerno.

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