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Coste Campane e maglia nera, Viglione (M5S): “causa dell’indifferenza della giunta regionale”

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Tempo di Lettura: 3 minuti

Le coste della Campania si confermano anche quest’anno maglia nera in Italia per tasso inquinamento. Un primato per sversamento di rifiuti e scarichi inquinanti, per una depurazione inefficace a causa di impianti mal funzionanti se non, addirittura inesistenti. Dati inquietanti, rispetto ai quali non può e non deve bastare la sola repressione. È necessario ottimizzare la pianificazione del ciclo delle acque, intervenire con serie politiche ambientali e di contrasto alle cementificazioni selvagge. Come Movimento 5 Stelle da sempre spingiamo perché siano avviate politiche di economia sostenibile, per dare un impulso sotto il profilo della tutela del territorio, ma anche per le ricadute occupazionali che inevitabilmente ne derivano. Tutto questo a quasi tre anni dall’approvazione della legge di riordino del servizio idrico, che questo governo regionale aveva salutato come rivoluzionaria, e contro la quale protestammo con forza assieme a tanti comitati proprio per la debolezza che tale norma mostrava”.

È quanto sostiene il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Vincenzo Viglione, nel commentare il dossier “Mare Monstrum” di Legambiente.

“Negli ultimi tre anni – sottolinea Viglione – abbiamo puntualmente denunciato in aula e nelle commissioni competenti le criticità legate al ciclo delle acque. A partire dagli impianti di depurazione, totalmente imbalsamati da passaggi di gestione mai ultimati, tanto che in alcuni casi si è dovuto addirittura mettere le chiavi in mani non esattamente sicure come quelle di Sma Campania, come hanno dimostrato inchieste dei mesi scorsi. Più volte abbiamo sollecitato l’intervento della giunta regionale su fenomeni di sversamenti e scarichi abusivi lungo i corsi d’acqua, con emendamenti e mozioni che miravano al potenziamento di azioni di sorveglianza e prevenzione. Abbiamo chiesto di potenziare la rete di controllo degli sversamenti abusivi lungo i Regi Lagni, riprendendo l’iter di un progetto da centinaia di milioni di euro avviato anni fa, così come abbiamo invocato che fossero avviati in tempi rapidi interventi finalizzati alla protezione del Sarno. Abbiamo il dovere di dare risposte e opportunità a chi vive della risorsa mare, evitando di intrappolarli nelle illusioni di fantomatici progetti come “bandiere blu” o “Masterplan” che non vedranno mai la luce”.

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