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Battipaglia: arrivano le parole di conferma della tredicenne aggredita da un nigeriano

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Tempo di Lettura: 2 minuti

Battipaglia. «Essere toccata in zone intime non penso che sia un “fattariello”». Interviene così, in modo duro e diretto le tredicenne, aggredita verbalmente e fisicamente da un nigerioano, U.C. ospite di una struttura di Parco dei Principi a Eboli, dopo che il suo caso è arrivato sulla bocca dei media nazionali, passando da Matteo Salvini, il ministro degli interni, che ha alzato un polverono al fine di combattere questo tipo di avvenimenti, fino ad Enrico Mentana, che invece ha mostrato nel suo programma tutti i suoi dubbi e tutte le sue perplessità, accusando di aver montato un caso inesistente.

Nemmeno la convalida dell’arresto del nigeriano è riuscita a placare questo polverone di portata nazionale, al punto che la stessa minore è intervenuta pubblicamente per ribadire quanto già dichiarato dinanzi alla polizia: «Ho subito io quelle cose e non penso che vada a raccontare cose così, perché così mi dice la testa – spiega la 13enne – Devo ringraziare mio cugino, che era con me in quel momento ad aiutarmi, altrimenti non so dove sarei stata in questo momento». Il riferimento è al giovane parente della vittima che, accortosi di quanto stesse avvenendo, sarebbe intervenuto in sua difesa: «L’extracomunitario si è avvicinato a me abbracciandomi da dietro e cominciando a toccarmi – prosegue il racconto – mio cugino di 12 anni ha avuto la forza di levarmi dalle sue braccia, però – conclude – l’extracomunitario l’ha tirato facendogli un graffio sul braccio».

Questo è il racconto della tredicenne che trovatasi in una spiacevole situazione ha voluto difendere la sua persona, ponendosi in prima persona, anche coraggiosamente, raccontando ciò che di orribile le è successo.

Fonte: ilMattino

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