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I presidi avvisano i genitori, senza vaccini non sarà possibile frequentare la scuola

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Nazionale. “Non è possibile far prevalere la nuova circolare Grillo. Per ora, almeno fino all’inizio del nuovo anno scolastico, resta in vigore la Legge Lorenzin: sarà quest’ultima ad essere applicata”. Lo afferma l’Associazione Nazionale dei Presidi

“Allo stato delle cose, se non verrà presentato all’inizio dell’anno scolastico il certificato di avvenuta vaccinazione della Asl, non potremo permettere la frequenza dei bimbi a scuola, a nidi e materne. Non è possibile far prevalere la nuova circolare Grillo. Per ora, almeno fino all’inizio del nuovo anno scolastico, resta in vigore la Legge Lorenzin: sarà quest’ultima ad essere applicata”. Lo afferma l’Associazione Nazionale dei Presidi (ANP), che oggi ha avuto un primo incontro al Ministero della Salute con il capo di gabinetto sul tema dei vaccini.

No a classi differenziali
In sintesi, i presidi dicono no all’ipotesi di avere classi “differenziali”, composte cioè dai soli bambini vaccinati in cui inserire i bambini immunodepressi. Al centro dell’incontro, il paventato slittamento degli obblighi vaccinali e la conseguente ricaduta sulle scuole. Il dissenso dell’ANP deriva sia perché “si porrebbe un grave problema di carattere organizzativo, legato alla composizione delle classi ed alla regola della continuità, sia perché i bambini non sarebbero comunque protetti nei momenti di ricreazione e nei numerosi spazi comuni (mensa, palestra, bagni) e se ne violerebbe, di conseguenza, il diritto alla incolumità”. Se il “decreto Lorenzin” fosse modificato nel senso ipotizzato – sottolinea l’associazione in una nota -, la presenza di bambini non vaccinati nelle scuole relative alla fascia di età 0-6 anni metterebbe a rischio la salute dei bambini che non si possono vaccinare e di quelli le cui difese immunitarie sono indebolite anche temporaneamente, a seguito di patologie varie.

Contagi
Antonello Giannelli, presidente dell’ANP, ha infatti sottolineato nell’incontro che “l’ambiente scolastico è di gran lunga quello più favorevole alla diffusione dei contagi per le caratteristiche dei soggetti presenti, per la loro elevata relazionalià sociale – costituente proprio uno degli obiettivi della scuola stessa – e per le caratteristiche degli ambienti: relativamente poco voluminosi, spesso molto riscaldati e con basso ricambio di aria”. Giannelli ha infine evidenziato che stanno circolando “evidenti travisamenti” delle modalità di ricorso allo strumento dell’autocertificazione, peraltro non utilizzabile in campo sanitario se non a seguito di espressa previsione legislativa. Questo “rischia, da un lato, di aumentare il carico di lavoro dei dirigenti scolastici (costretti a controllare la veridicità delle dichiarazioni e a denunciarne gli autori in caso di falso) e, dall’altro, di indurre molti genitori a rilasciare con leggerezza dichiarazioni delle quali potrebbero poi dover rispondere all’autorità giudiziaria penale”.

Al termine dell’incontro, l’amministrazione sanitaria si è riservata di valutare quanto esposto dall’ANP e ha proposto di procedere ad nuovo incontro con la delegazione prima della fine del mese di agosto.

 

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