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Biblioteche e musei, Iannone (FdI) per i dipendenti provinciali: “chiesto al Ministro Bongiorno più tutela”

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Tempo di Lettura: 4 minuti

SALERNO. Il Senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, ha dichiarato: “ho rivolto un’interrogazione al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione affinché intervenga ridando dignità professionale e certezza di appartenenza amministrativa ai dipendenti del settore Biblioteche, Musei e Pinacoteche. Già vittime della scellerata legge Delrio, i dipendenti di questo settore delle Province di Salerno e di Avellino, sono stati discriminati e penalizzati da un’interrogazione discriminatoria della legge della Regione Campania di riordino delle funzioni. Si trovano grazie al PD nazionale e a De Luca ad essere in un limbo: non possono tramite mobilità passare ad essere dipendenti della Regione e non sono nell’organico proprio delle Province. Si tratta di professionalità che vanno rispettate e con le quali mi sento molto solidale. Da ex Presidente della Provincia di Salerno ho avuto modo di apprezzare la passione con la quale, tra il 2009 e il 2014, hanno lavorato al progetto di creazione della rete museale ed alle tante iniziative culturali per valorizzare il patrimonio, materiale ed immateriale, di cui riccamente dispone il nostro Territorio. Meritano ammirazione e rispetto, non certamente di finire vittime delle nefandezze, a tutti i livelli, del PD”.

Segue testo interrogazione che sarà pubblicato nella seduta del Senato di martedì 25 Settembre 2018

IANNONE-AL MINISTRO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Interrogazione a risposta scritta

-Premesso che:

le Province di Avellino e Salerno, in attuazione della Legge 7 Aprile 2014, n.56 e della Legge 23 Dicembre 2014, n.190, nell’ambito della riduzione della dotazione organica sulla base del valore finanziario dei posti correlati all’esercizio delle funzioni non fondamentali hanno inserito le unità lavorative dei settori biblioteche, musei e pinacoteche negli elenchi del personale da destinare alla mobilità da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica, in attesa della Legge Regionale di riordino;

la Regione Campania, con Legge Regionale n.14 del 9 Novembre 2015, ha ritenuto di mantenere nella dotazione organica delle Province il personale impiegato nell’esercizio delle funzioni;

questa decisione intrapresa per le Province di Avellino e di Salerno è unica in Italia e ha comportato l’eliminazione dei lavoratori interessati dagli elenchi presenti sul portale della mobilità per ricollocarli nuovamente negli organici delle due Province che non avevano spazi economici di riassorbimento;

la Regione Campania, in forma di podestà impositiva, ha applicato una convenzione unilaterale per la gestione della funzione Biblioteche, Musei e Pinacoteche;

tale decisione risulta palesemente in contrasto con quanto disposto dalla Circolare n.1/2015 del Ministero per la Semplificazione e la Funzione Pubblica e del Ministero degli Affari Regionali ma ha determinato che i relativi lavoratori della funzione non sono stati inseriti negli organici delle Province di riferimento se non come personale fuori ruolo;

I dipendenti del settore biblioteche, musei e pinacoteche della Provincia di Salerno hanno promosso un’azione legale al giudice del lavoro per essere ricollocati come tutti i dipendenti delle funzioni non fondamentali sottratte alle Province dalla Legge Delrio.

-Considerato che:

Il Tribunale di Salerno-Sezione Lavoro in data 13 Settembre 2018 ha respinto l’istanza presentata dai dipendenti del settore biblioteche, musei e pinacoteche valutando unicamente che non avevano avuto difficoltà nel percepire le mensilità.

-Chiede:

se il Governo è a conoscenza dei fatti descritti e che sono fortemente lesivi della dignità professionale di questi dipendenti dello Stato;

se il Governo ritene di dover intervenire per far uscire questi lavoratori da questo limbo e ristabilire certezza di appartenenza amministrativa;

eventualmente in che modo e con quali tempi il Ministero competente intende procedere per evitare nuovi e più gravi pregiudizi a questi dipendenti dello Stato da anni delegittimati e mortificati dalla pessima Legge Delrio che la Regione Campania è riuscita, con un’impresa impossibile, anche a peggiorare con la sua discriminante interpretazione.

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