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Moschea a Salerno, come si adeguerà il sindaco alle nuove regole?

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Tempo di Lettura: 3 minuti

“Sono mai stati resi esecutivi, dal passato e funesto Governo di centro sinistra, i dieci punti del patto firmato il 2 febbraio 2017 al Viminale dall’allora ministro del Pd con le associazioni maggiormente rappresentative dei circa 1.6 milioni di musulmani che vivono in Italia?” si chiede Mariano Falcone , vice coordinatore regionale campano della Lega, a commento della rinnovata richiesta della comunità islamica di costruire una moschea a Salerno. “Da quel 2
febbraio – continua – Minniti ha avuto più di un anno per far rispettare un accordo che, invece, è rimasto inapplicato. Delle ‘prediche in italiano, della ‘definizione dei percorsi di formazione di Imam e guide religiose per la costituzione dell’albo degli Imam’, dell’elenco dei ‘nomi e dei recapiti degli Imam’, delle guide religiose e delle personalità con ruoli di mediazione tra la comunità islamica e la realtà sociale e civile circostante’ e della ‘massima trasparenza nella gestione e documentazione dei finanziamenti dei centri culturali islamici che svolgono attività
religiose’ non v’è stata traccia né a Salerno né, siamo certi, nel resto d’Italia. Basti constatare il proliferare incontrollato dei centri di culto islamici a Roma, gestiti senza tener conto di quel ‘patto di aria fritta’ e nonostante, nella Capitale, esista pure la più grande moschea d’Europa”.

Falcone aggiunge: “L’articolo 19 della Costituzione garantisce la libertà della professione del culto ma non obbliga lo Stato a concedere, a tal fine, proprie strutture. Gli islamici di Salerno sono allora liberi di affittare a proprie spese – quindi non con risorse dei contribuenti – un locale più grande di quello in uso dal 12 marzo 2015 in via degli Orti, da adibire all’esercizio della propria fede religiosa. Ben sapendo, però, che è in via di istituzione per volontà del Ministro
Salvini la ‘Consulta Italiana per l’Islam’ che tra l’altro prevede il ‘controllo e la chiusura immediata di tutte le associazioni islamiche radicali nonché dei luoghi di culto irregolari’ come, ad esempio quelli che non indichino la provenienza dei fondi e i nomi dei ministri di culto e nelle quali i sermoni non vengano predicati in italiano’ e quelli i cui Imam, che dovranno essere incensurati ‘non dimostrino la non contiguità con l’ambiente del terrorismo islamista’. Nelle more, ovviamente, la Lega vigilerà sia affinché il Comune di Salerno – il cui attuale sindaco ha
fieramente protestato la sua laicità in occasione dei festeggiamenti in onore del Santo patrono Matteo – produca, eventualmente sul tema, atti coerenti con il principio della non-ingerenza; sia affinché, in chiave anti-terrorismo, la squadra Digos della Questura intensifichi i controlli sugli islamici aderenti al centro religioso di via degli Orti, posto sul centralissimo corso Vittorio Emanuele”

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