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Salerno, caso Fonderie Pisano: la Regione da l’ok per riprendere le attività

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SALERNO. Riaprono le Fonderie Pisano. La Regione Campania ha ufficializzato la ripresa della attività, a seguito dei pareri positivi degli ultimi controlli effettuati da Arpac e Asl, ed ha stabilito una serie di prescrizioni da osservare.

Fonderie Pisano: l’ok della Regione Campania per riprendere le attività

Dopo quanto accaduto negli ultimi mesi, dal provvedimento di sospensione dell’attività per 45 giorni, disposta dalla Regione sulla base della relazione tecnica dell’Arpac del 4 ottobre 2018, passando per le successive decisioni del Tar, il 29 novembre scorso le Fonderie Pisano avevano trasmesso la documentazione necessaria, dichiarando di aver eliminato gli inconvenienti segnalati dall’organo accertatore (l’Arpac).

A dicembre, la Regione Campania aveva autorizzato l’apertura delle Fonderie per consentire ad Arpac ed Asl di verificare il ripristino delle condizioni dell’AIA ed il conseguente superamento delle criticità evidenziate con la nota del 4 ottobre.

Dopo i successivi controlli, l’Arpac ha comunicato, il 17 dicembre, che “relativamente all’impatto ambientale, la criticità, all’atto dell’ispezione, non è stata riscontrata, ferme restando le valutazioni di merito nell’ambiente indoor, circa gli eventuali rischi di esposizione dei lavoratori”.

Ad occuparsi di quest’ultimo aspetto è stata poi l’Asl che ha effettuato un sopralluogo nei giorni scorsi e dalla relazione trasmessa non sono emerse “evidenti criticità dello stato di salute dei dipendenti delle Fonderie”.

Alla luce di tutto questo, la Regione Campania ha disposto la ripresa delle attività, ma con alcune prescrizioni: l’applicazione delle misure gestionali, quali la pulizia del piazzale tre volte al giorno per ridurre il carico inquinante; la gestione dell’impianto ad una potenza inferiore alla potenza massima per ridurre le emissioni sonore e le emissioni in atmosfera; la disposizione di interruzioni forzate applicando il contratto di solidarietà ai lavoratori; la realizzazione di interventi per ridurre l’impatto acustico. L’Arpac dovrà successivamente verificare che queste misure vengano rispettate.

Non si è fatta attendere la reazione di Comitato e Associazione Salute e Vita che, in una nota stampa, scrivono: “Non ci fermeremo fino a quando non riusciremo ad ottenere la chiusura della Fonderia”.

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