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Battipaglia, vertenza Treofan. I sindacati: “spiraglio di speranza”

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BATTIPAGLIA. “Uno spiraglio in fondo al tunnel”. Intervento sulla vertenza Treofan dei sindacati, con la nota inviata dalle segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil con anche l’incontro, un tavolo tecnico che si terrà a Salerno, il prossimo 27 febbraio, alle ore 15, all’interno del Grand Hotel: “Una giornata – scrivono i sindacati – quella al MiSE iniziata sotto i peggiori auspici, ancora una volta la nuova proprietà Jindal, era assente e con il massimo vertice Treofan rappresentato dal tedesco Kauffman come le ultime volte collegato alla riunione attraverso un monitor. La presentazione del piano industriale richiesto nella precedente riunione non ha migliorato la situazione, in quanto ritenuto, dalla collegialità dei presenti, assolutamente lacunoso e privo di dati certi e circostanziati sulle politica industriale del gruppo con dichiarazioni vaghe sul percorso di riduzione graduale del mercato delle Commodity ritenuto fortemente svantaggioso a causa della concorrenza del mondo orientale, per crescere e puntare nel mercato delle Specialty ritenute a più alto valore aggiunto.

Unica informazione data con certezza la volontà del Gruppo Jindal di chiusura dello stabilimento di Battipaglia, il più piccolo della galassia Jindal europea, sacrificio ritenuto necessario vista la carenza di volumi sul mercato, rispetto alla capacità produttiva dell’insieme degli stabilimenti.

Il tentativo, malriuscito, da parte dell’azienda di giustificare la chiusura di Battipaglia, in quanto l’unico stabilimento a produrre solo Commodity. Le rappresentanze sindacali hanno fortemente contestato questa scelta argomentando con dati di fatto e con numeri presentando anche un documento, che l’unita produttiva di Battipaglia può essere ancora competitiva sul mercato se rifornita di materie prime e lasciata lavorare di fronte all’incalzare delle nostre argomentazioni le risposte della JINDAL TREOFAN sono state evasive e non argomentate.

Resta ancora aperto anche il problema che vede lo stabilimento di Terni, seppure non in discussione nell’immediato, senza congrui investimenti per i prossimi tre anni, con il mantenimenti degli attuali occupati, con uno sbilanciamento del mix produttivo previsto verso le Commodity; la visione aziendale rappresentata apre uno scenario inquietante e preoccupante per il futuro, ancora di più se a questo affianchiamo quanto già messo in campo in questi mesi da Jindal, con lo spostamento di ordini e di clienti nei confronti della Germania e degli altri stabilimenti Jindal.

L’atteggiamento aziendale è stato reputato inaccettabile sia dalle regioni presenti Campania e Umbria, ma anche dalla regione Puglia, che ha finanziato con fondi europei il revamping delle stabilimento di Brindisi che ha minacciato eventuali verifiche legali con il conseguente ritiro del finanziamento sul comportamento della multinazionale e l’aderenza alle regole del patto di territorio presente in quell’area. Come Organizzazioni Sindacali abbiamo ribadito la fortissima contraddizione che vive Jindal film nel nostro Paese dove, con una mano raccoglie ingenti aiuti economici per fare produzioni e accrescere l’occupazione e con l’altra decide di chiudere stabilimenti licenziando i lavoratori, acquistando società nella sua stessa filiera produttiva per restringere gli spazi della concorrenza, questo a scapito delle produzioni e dei lavoratori italiani.

Pur mantenendo ferma la posizione sulla contrarietà alla chiusura dello stabilimento di Battipaglia messa in atto dal gruppo Jindal, abbiamo accolto in modo positivo la proposta del MISE affinchè il gruppo Jindal –Treofan individui un Advisor per andare a ricercare proposte industriali per una continuità produttiva con il conseguente mantenimento dell’occupazione. Come Organizzazioni Sindacali, non considerano ancora chiusa la possibilità dell’utilizzo dello stabilimento di Battipaglia all’interno del perimetro produttivo di Jindal, allo stesso tempo abbiamo però il dovere di ricercare tutte le possibili soluzioni per fare in modo di non compromettere il futuro del lavoro e del mantenimento delle attività produttive.

La prossima riunione al MISE sarà preceduta da riunioni a livello locale Battipaglia e Terni per approfondire e mettere ancora una volta in discussione il piano industriale. Come organizzazioni sindacali ribadiamo la sinergia che deve essere mantenuta tra istituzioni locali, e nazionali affinchè si arrivi a trovare la migliore soluzione possibile per la continuità produttiva, per i lavoratori e per le loro famiglie”.

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