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Capaccio, sfilata di ambulanze. Il neoeletto Alfieri: “fatto grave, mi dissocio”

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Tempo di Lettura: 2 minuti

CAPACCIO PAESTUM. Sfilata di ambulanze a Capaccio Paestum per “festeggiare” l’elezione del nuovo sindaco della Città dei Templi, Franco Alfieri.

I rumori delle sirene, nella serata di ieri 10 maggio, avevano spiazzato i residenti, usciti per strada per capire cosa stesse accadendo. La massiccia mobilitazione dei mezzi di soccorso ha subito creato dubbi, con i cittadini che si chiedevano il motivo di tanti mezzi per strada allo stesso momento.

La risposta è arrivata qualche minuto dopo, quando è iniziata a circolare la voce che i mezzi fossero quelli della società Squecco, imprenditore la cui compagna, Stefania Nobili, è stata eletta nelle liste proprio di Alfieri. Una volta confermato, diversi cittadini hanno contestato il modo di “festeggiare”.

Nel frattempo su Facebook il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Michele Cammarano, ha postato un video con tanto di commento: «il sistema Alfieri coinvolge a Capaccio-Paestum persino le ambulanze che, nel cuore della notte, hanno attraversato a sirene spiegate le strade della cittadina per celebrare la vittoria a sindaco del re delle fritture di pesce. Un corteo vergognoso, al seguito di un camion che trasportava una “vela” con il volto del consigliere e già capostaff del governatore De Luca».

Per Cammarano si è trattato di un modo spiacevole di «esaltare la vittoria di un uomo sul cui capo pende un’indagine per voto di scambio politico mafioso. Mezzi gestiti, tra l’altro, dalla società Squecco, di proprietà di Roberto Squecco, imprenditore delle pompe funebri e fresco di condanna definitiva per estorsione con metodo mafioso, la cui moglie è stata eletta consigliera comunale nelle liste a sostegno di Alfieri. E non è un caso che la campagna elettorale di Alfieri sia stata inaugurata con una festa al lido Kennedy, di proprietà di Roberto Squecco, alla presenza, tra gli altri, di Piero De Luca».

Dal canto suo il neo-eletto sindaco Franco Alfieri ha criticato la vicenda, definendola un «fatto grave» dal quale «si dissocia».

 

(fonte La Città)

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