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Universiade, Presidente Scarso: “Edizione da ricordare per risultati e organizzazione”

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Tempo di Lettura: 2 minuti

UNIVERSIADE, SCHERMA: L’ELOGIO DEL PRESIDENTE SCARSO

Non c’è medaglia senza dedica e non c’è dedica in cui manchi il pubblico. È la parola chiave in quest’Universiade della scherma che manda giù il sipario tra numeri da record: per le medaglie vinte, ma pure per la gente passata dalle parti del magico PalaUnisa. Un bagno di folla che neppure il più ottimista o sognatore di quei ragazzi della corazzata azzurra avrebbe mai immaginato. Ne va fiero Giorgio Scarso, il Presidente della Federazione Italiana Scherma.

“Concludiamo l’esperienza alla Summer Universiade Napoli 2019 con un bilancio estremamente positivo. Non solo sul piano dei risultati in pedana dove i nostri atleti hanno ottenuto ben 13 medaglie, di cui 5 d’oro, 3 d’argento e 5 di bronzo, ma anche per ciò che concerne l’ambito dell’organizzazione, degli impianti e, in generale, della legacy.

Napoli 2019 per la scherma italiana sarà anche l’edizione da ricordare per aver permesso di poter contare su un impianto che non rimarrà un’isola ma che anzi potrà continuare ad ospitare importanti eventi, dopo aver avuto queste giornate come banco di prova e con un esame internazionale superato a pieni voti. Il mio personale ringraziamento va a chi ha avuto la ferma determinazione nel perseguire questo risultato e quindi alla Regione Campania, al comitato Organizzatore, ai vertici Universitari, insomma a tutti i protagonisti coinvolti.

Mi piace anche rimarcare l’entusiasmo, il coinvolgimento e la passione dimostrata dai tanti volontari che hanno coadiuvato l’organizzazione. È questa un’altra grande eredità che l’evento lascia allo sport italiano”.

Soddisfazione per l’esito complessivo della manifestazione sia in termini di risultati che organizzativi anche Raniero Bernardini, sport manager per la scherma a Napoli 2019.

“Siamo orgogliosi del risultato sportivo ma soprattutto dell’organizzazione dell’evento. Dalla logistica ai trasporti siamo stati assistiti, quasi coccolati, in maniera certosina. Da italiano mi sono sentito fiero e orgoglioso di quanto costruito”.

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