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Olevano sul Tusciano: Ecco il piano per vitalizzare il turismo

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Tempo di Lettura: 5 minuti

Portare flussi turistici importanti ad Olevano sul Tusciano, valorizzando le ricchezze del luogo e seguendo le attuali tendenze del turismo mondiale. Dalla Grotta di San Michele, al trekking, passando per le ricchezze enogastronomiche.

Tutto in una logica di “turismo esperienziale”. D’Acunto: “Ci sono già importanti tour operator interessati. Ora serve l’impegno della comunità. Importante il progetto della Fondazione Cassa Rurale Battipaglia”. L’impegno del Comune: “Questo progetto rappresenta un momento storico per Olevano”.

La notizia è di quelle importanti: “Ci sono già Tour operator importanti interessati a inserire Olevano sul Tusciano nei loro pacchetti”. Lo ha confermato Rosario D’Acunto, esperto nazionale di Offerta Turistica, presentando nei giorni scorsi il progetto voluto dalla Fondazione Cassa Rurale Battipaglia e da Banca Campania Centro e donato al Comune di Olevano sul Tusciano e redatto proprio dal prof. D’Acunto, che oltre ad avere una pluridecennale esperienza nel settore, è stato tra gli ideatori di un format di valorizzazione turistica dei piccoli borghi realizzato alcuni anni fa dall’Università Sapienza di Roma.

Un progetto, accogliente, inclusivo e in grado di dare una svolta importante all’economia di Olevano sul Tusciano”. Come lo ha definito il sindaco della cittadina dei Picentini, Michele Volzone.

Un vero e proprio percorso di valorizzazione turistica di rete del piccolo centro dei Picentini così ricco di tante potenzialità per attrarre flussi turistici a livello nazionale e internazionale, come ha confermato anche il convegno internazionale del novembre scorso, in cui, a Salerno, studiosi di tutto il mondo hanno sottolineato l’unicità e la straordinarietà di quella che è una delle grotte-santuario dell’alto medioevo più importanti al mondo.

A sottolineare il senso di collaborazione, ma anche le motivazioni che hanno portato a tutto ciò, è stato il presidente di Banca Campania Centro, Silvio Petrone: “Siamo una banca di comunità che da 105 anni porta avanti valori che concretamente riguardano la valorizzazione dei nostri territori – ha detto Petrone nel suo intervento – Sulle peculiarità di questa particolare comunità da alcuni anni stiamo lavorando per la sua crescita puntando sul nostro valore cardine: la cooperazione. Per questo progetto c’è bisogno che come le grandi barche cinesi con oltre 100 vogatori, iniziamo a lavorare in sincronia. L’intervento della Fondazione Cassa Rurale si pone in questa logica e siamo certi che l’Amministrazione Comunale e la cittadinanza di Olevano sapranno mettere a frutto questa opportunità”.

Proprio il neopresidente della Fondazione, Federico Del Grosso, nel suo intervento ha voluto sottolineare come la Fondazione Cassa Rurale Battipaglia, intende questo progetto: “Pensiamo che solo attraverso progetti scientifici e concreti possano partire reali occasioni di sviluppo. L’incarico al prof. D’Acunto ne è l’esempio e si inserisce in un cammino che la Fondazione ha avviato già da alcuni mesi con, ad esempio, proprio con il convegno internazionale dello scorso novembre sulla Grotta di San Michele”.

Importante l’intervento di Alessandro Di Muro, dell’università della Basilicata, fine studioso della storia dell’Alto Medioevo e attento conoscitore della Grotta di San Michele: “La Grotta – ha sottolineato Di Muro – oltre ad essere un unicum nel panorama mondiale di queste tipologie, rappresenta anche un universo di conoscenze in movimento, capace di continuare a stupire come hanno confermato le più recenti ricchezze. Per questo può rappresentare anche un forte attrattore turistico a livello mondiale”.

La conclusione dell’incontro è stata affidata a Rosario D’Acunto, che ha presentato nei dettagli le motivazioni e le tappe del progetto. Un progetto davvero a 360 gradi che dovrà coinvolgere l’intera comunità. “Il turismo esperienziale – ha ricordato D’Acunto – non solo va a valorizzare i luoghi, o la storia, o il gusto, o addirittura l’odore delle ricchezze di un territorio, ma anche la capacità di un’intera comunità di sentirsi parte del progetto: dal bambino che gioca per strada al centenario che sta sulla sua sedia davanti al portone di casa”.

D’Acunto ha poi presentato le tappe del progetto e il lavoro preparatorio teso a coinvolgere per settori tutte le forze attive del paese, divise all’inizio per settore di attività, per poi passare ad un percorso formativo che permetta di affrontare poi la realizzazione di attività a medio e a lungo termine.

In questi giorni sono già iniziati una serie di incontri tra coloro che intendono essere parte attiva nel progetto.

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