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Criticità ad Eboli, i 37 “punti dolenti”: MDP presenta le proposte

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Tempo di Lettura: 15 minuti

EBOLI. Il Capogruppo Consiliare MDP-LEU Antonio Conte dichiara: “durante l’amministrazione Cariello ad oggi abbiamo presentato oltre 100 interrogazioni, 9 mozioni nonché 12 richieste di Consigli Comunali Monotematici.

Con tale attività Consiliare insieme ai Consiglieri Petrone e Di Candia abbiamo messo in evidenza le criticità della nostra Città che abbiamo riassunto in 37 punti che pubblicheremo e diffonderemo tra i nostri cittadini.

Siamo intervenuti su tutte le questioni che riguardano il nostro territorio dalla fascia costiera all’ambiente, sulla sicurezza, Centro Storico, i quartieri, la scuola, i giovani e l’occupazione, la sanità e il nostro ospedale, sulla vicenda ISES, sull’organizzazione del personale comunale e tanto altro;

– su ogni problema abbiamo espresso la nostra critica, la nostra decisa opposizione ma sempre abbiamo suggerito soluzioni e proposte.

L’Amministrazione Cariello invece non ha mai recepito o considerato quanto denunciato ed eventualmente proposto e con approssimazione e senza nessun approfondimento, ha preso decisioni sbagliate, si è limitata all’ordinario e in molti casi con atti che sono all’attenzione dell’autorità giudiziaria che non ha precedenti nella storia del nostro Comune”.

I “punti dolenti”

1. Non è più un luogo di buona politica, di cultura e di lotte sociali di avanguardia, ma è sprofondato insieme al suo Sindaco nel degrado morale, economico e sociale.
2. Come risulta dalle statistiche nazionali nella graduatoria dei 1932 comuni, tra i 10mila e i 50mila abitanti, è uno degli ultimi per spesa sociale, e oltre il novecentesimo posto per cultura, istruzione e sport
3. Non è più il Polo Scolastico e commerciale del bacino del Sele che per anni ha formato una classe dirigente di fama nazionale.
4. Otto giovani su dieci sono disoccupati e costretti ad emigrare, nei due anni post laurea solo uno su 20 trova un lavoro sul proprio territorio, la percentuale più alte della Campania.
5. Non assicura una gestione civile e sicura degli immigrati, che si sono insediati sul territorio comunale in circa settemila, in proporzione la più altadella Campania, dei quali circa il 60% vivono in clandestinità o comunque non hanno dimora certa censita dal comune.
6. È diventatouno dei maggiori poli regionali di spaccio di droga.
7. Anziché sostenere il commercio di vicinato e il turismo culturale, si commerciano loculi al cimitero, intestazioni di strade, concessioni edilizie, forniture, affidamenti di beni pubblici, di lavori e di servizi.
8. Si pagano più tasse locali e si forniscono i servizipeggioririspetto ai Comuni confinanti e a quelli di altri Comuni della Campania delle sue stesse dimensioni.
9. Ha accumulato con mutui circa settanta milioni di euro di debiti, oltre quelli fuori bilancio nel quale figurano poste finanziarie di comodo finalizzate a drogare le previsioni di entrate e ad occultare le perdite e sul quale gravano esenzioni per imprese e cittadini che non versano in condizione di bisogno, i canoni non corrisposti su beni comunali, per fornitura di energia elettrica, assegnazioni fatte a titolo gratuito o con canoni fuori mercato.
10. È in stato di pre dissesto, per ogni spesa oltre l’ordinario c’è bisogno del nullaosta del Ministero.
11. Ha il primato delle opere pubbliche incompiute o abbandonate.
12. Èfallita la societàMultiservizi Srlche avrebbe dovuto gestire i parcheggie, invece, sono stati affidati a privati.
13. Èin dissesto la società Eboli Patrimonio Spa che avrebbe dovuto gestire gli edifici pubblicie, invece, si è rivelata una speculazione finanziaria.
14. Èin liquidazione il Consorzio di gestione della Zona industriale (Pip)!), ormai, alla mercé di trattative, scambi e disamministrazione, con gravi danni per il comune e gli operatori corretti. Ballano otto milioni. Recentemente è stata adottata l’ennesima delibera di cambio di destinazione e il Sindaco ha revocato la delega all’Assessore che si è dimesso con gravi accuse.
15. È fallita l’Ises Srl, struttura legata al Sindaco, con un ammanco di circa 12 milioni di euro, modello che, auspice l’amministrazione comunale, sta riproponendosi in peggio nella Nuova Ises.
16. È in crisi il Consorzio Farmacie, per gravi responsabilità gestionali.
17. È fallita la società sportiva calcio gestita dagli amministratori comunali, nonostante i contributi delle aziende private,di cui non si conosce la destinazione effettiva.
18. Il Museo Archeologico ha subito, nell’ultimo anno, una flessione di visitatori di – 32 %, èultimonella Regioneed è statoescluso dal catalogo nazionale della domenica.Fallimento che si aggiunge all’occasione mancata del Museo “Carlo Levi”, unico, insieme ad Aliano, nell’Italia meridionale
19. Il Piano sociale di zona chedisamministra 4,5 milioni di euro all’anno accusa debiti per circanove milioni, dovuti ad assunzioni fasulle, consulenze privateper decine di migliaia di euro, a danno dei disabili abbandonatI al loro destino, 75 di loro non ricevono l’indennità dal mese di maggio 2019.
20. Le Associazioni, per lo più fittizie,sono utilizzate a scopo elettorale, con contributi utili a fare festa una sera, a danno di quelle attive e culturalmente accreditate.
21. Nel Centro Storico, la cui ricostruzione è costata oltre 20 milioni di euro, regnano droga, disordine e violenze che turbano il vivere dei residenti, mortificano le buone iniziative commerciali e di animazione e disincentivano l’accesso dei visitatori.
22. Il Centro Cittadino e i suoi 15 rioni, privi di un adeguato sistema di trasporti e di servizi comuni, di cui è espressione l’ubicazione sfasata del Terminal bus, vivono nell’abbandono con strade, piazze e piazzole sporche e dissestate.
23. Non si ha più notizia della ristrutturazione dello Svincolo Autostradale nel Piano Urbanistico, oggetto di trattative riservate e non di dibattito per rilanciare Eboli come centro di un’area vasta, la Città del Sele.
24. Grandi incubatori industriali, come la ex Pezzullo, la ex Mellone, l’ex Mercato ortofrutticolo, il Foro Boariosono cadenti e abbandonati.
25. La “Scuola Borgo” è ridotta a un cumulo di macerie nel pienodegrado del Rione Santa Croce.
26. Il Palazzo La Francesca, a Porta Dogana, acquistato dal Comune nel 1991, è inutilizzato e cadente.
27. La Casa del Pellegrino,un fiore all’occhiello della tradizione cattolica ebolitana, costato circa sei milioni, ha subito ad opera del Comune un cambio di destinazione illegittimo, per interessi privati,con la perdita del finanziamento e un danno erariale di pari importo: risulta finanziato con due diversi provvedimenti decreti (!!), uno anteriore alla realizzazione, e uno successivo sempre di circa sei milioni.
28. Il Sele, bacino di fama mondiale, è esposto, soprattutto nel tratto che attraversa il territorio di Eboli, a ogni forma di inquinamento fino a diventare una pozzanghera in prossimità della Foce.
29. La Fascia Costiera è stata abbandona nelle mani di lenoni e malavitosi che comprimono i residenti e compromettono il turismo, fenomeno che è concentratosul tratto di strada ricadente in comune di Eboli, e non anche inquelli di Paestum e Battipaglia.
30. Mancano dati certi e aggiornati sulle acque superficiali, sotterranee e di balneazione, che, trascurate, sono diventate causa di gravi malattie.
31. I furti in casa, nel centro urbano come nelle periferie, sono proporzionalmente di oltre tre volte più numerosi rispetto ai Comuni confinanti.
32. Si traffica anche fuori orario nella sede comunale, per ultimo, senza che risulti alcuna infrazione alle porte, sono stati rubati circa tre mila euroe circa mille carte di identità destinate alla criminalità.
33. Il Cdr e il Sito di Compostaggio emanano odori inquinanti (miasmi) che si diffondo con gravi conseguenze per la salute e per il sistema produttivo.
34. Il canale Radica è diventato una fogna a cielo aperto che scarica, insieme agli scoli agricoli, direttamente a mare, trasformato ormai in campo di mucillagine.
35. Le colline, un tempo verdi e lussureggianti, sono un deposito abusivo di rifiuti urbani, in cui spicca un impianto fotovoltaico su suolo pubblico, che ha fatto ricco un privato e qualche accolito, distruggendo la vegetazione e il sottosuolo di circa 40 ettari di bosco.
36. L’Ospedale, uno dei migliori esempi di strutture sanitarie pubbliche regionali, ècaduto in preoccupante decadenza,nonostante le eccellenze delle sue maestranze.
37. Non ha più un’anima politica, non ha alcun peso né a livello istituzionale né rispetto ai partiti, vige la porta girevole per trattativisti e transfughi, si passa da una parte all’altra per interessi, convenienze, promesse, di cui è emblema lo stesso Sindaco, in continuo viaggio da sinistra, al centro e a destra e da destra al centro e a sinistra, con ritmi affidati al caso e a colloqui privati, con promesse del tipo “sto con te” ma ho una maggioranza variegata non posso dichiararmi, con tanti saluti alla trasparenza, ai giovani da formare e agli esempi da dare.

QUESTA È LA FOTOGRAFIA DI EBOLI, LO DICONO I FATTI E GLI ATTI, NON SOLO I MAGISTRATI. CAMBIARE E’ UN DOVERE. DISCUTIAMONE PER TROVARE LE SOLUZIONI ADEGUATE.

Le proposte

1. Adottare un Piano urbanistico, ispirato al principio dello Zoning,forma primaria di biopolitica, per unire la Cittàdentro “le porte” con i suoi quartieri e il suo territorio, che preveda un rapporto di interscambio e di comunità con i Paesi confinanti(patto di partenariato e di vicinato), e abbia come finalità non di costruire case ma l’ambiente dell’uomo.
2. Promuovere l’adozione di un Piano Territoriale di Area (PTA) per la realizzazione della “Città del Sele”, un modello di città vivibile ed economica, in cui il verde produttivo e la difesa della salubrità siano la base per ridare futuro e peso politico a una realtà che ha grandi potenzialità, come articolazione tra Litorale Marino, Pianura e linea collinare (parco regionale), da inquadrare in un di “Città diffusa” definendone limiti, funzioni, modalità gestionali con un concorso internazionale di idee, affidandone la gestione a un’agenzia di sviluppo.
3. Adottare il Piano del paesaggio, il Piano dei colori e la Carta dell’ambiente con un regolamento da far valere in tutti gli interventi pubblici e privati che interessano stabilmente il territorio comunale e da estendere con un protocollo d’intesa a tutta la Valle del Sele.
4. Valorizzare il Fiume Sele, un bonus della natura, che merita il riconoscimento e la tutela di Patrimonio dell’Umanità, per farne la base di un turismo ecologico, gastronomico, sportivo, culturale, connesso con quelle delle tante grotte (come Caste Civita, Pertosa), che lo attraversano e sovrastano, e con Paestum
5. Riproporre, come base per la ristrutturazione del trasporto pubblico locale (la metropolitana), un ripensamento dello Scalo ferroviario Battipaglia – San Nicola Varco – Eboli come primo terminale dell’Alta velocità, com’era previsto nel progetto originario (1990)
6. Ampliare e ristrutturare la zona industriale in continuità con quella contigua di Battipaglia, organizzandone la gestione sulla base dei concreti programmi insediativi, prevedendo l’estensione dei benefici finanziari e fiscali (Zes) a tutta l’area.
7. Rilanciare il ruolo dell’Ospedale civile promuovendo “Gli ospedali Riuniti della Valle del Sele”, in cui siano previste strutture operative di eccellenza insieme a quelle di cura, avviando un rapporto nuovo con i medici di base, rafforzandone e valorizzandone il ruolo.
8. Creare con i Comuni e gli operatori della Valle del Sele un marchio d’area, assumendo come riferimento la dieta mediterranea e le tre eccellenze produttive locali (Mozzarella, Quarta gamma, vini pregiati) da affidare a un manager di marketing.
9. Istituire un “Fondo autogestito” tra i 50 maggiori agricoltori della Valle del Sele, per la gestione, da affidare a loro stessi, del “Fondo Improsta” di proprietà regionale da integrare con il “Polo agro alimentare di San Nicola Varco”, riprendendo, per la sua realizzazione, il progetto di costruzione e gestione, finanziato dalla Regione da oltre 10 anni.
10. Organizzare insieme a comuni confinanti lo smaltimento dei rifiuti soliti urbani nei limiti delle proprie esigenze, con piccoli impianti tecnologicamente avanzati, con la messa in sicurezza e delocalizzazione degli impianti e dei siti attuali che stanno trasformando la Valle del Sele in un mondezzaio.
11. Adottare un piano di risanamento finanziario, ripulendo il bilancio le poste improprie che nascondo ammanchi di entrate o false uscite, coinvolgendo anche le società e le associazioni in cui il comune è socio.
12. Istituire la “Conferenza permanente dei dirigenti scolatici” per programmare un nuovo rapporto tra scuola e lavoro, studi e cultura, ponendo al centro l’oggi e il domani della popolazione scolastica che interessa oltre 7500 ragazzi, di cui oltre 5000 ebolitani, ovvero il cuore del futuro.
13. Promuovereun’iniziativa“Resto a Eboli” percontrastare un fenomeno che vede emigrare i migliori, i più scolarizzati o i più fortunati, con un allontanamento dalla vitasociale e politica anche dei loro genitori.
14. Formare, con i contributi previsti dalle leggi regionali e nazionali, un Presidio di polizia urbana, un gruppo permanente di “Custodi della cittadinanza”, due per quartiere, per la vigilanza civile e sull’’ambiente, con rapporti quotidiani alle autorità competenti.
15. Partecipare al “Piano di povertà” nazionale, che andrà in vigore nel 2020, con progetti che siano integrativi dei programmi del Piano sociale di Zona, che va gestito da imprenditori, non da “prenditori”.
16. Riconvertire la ex Pezzullo in un polo direzionale con un progetto di finanza pubblico – privato.
17. Destinare la ex Mellone a finalità sociali, come il “Museo internazionale vittime del terrorismo” proposto da tutte le associazioni internazionali, un luogo della memoria che diventerebbe volano di un turismo planetario.
18. Realizzare nell’area del Foro boario una piscina comunale attrezza per le competizioni sportive, collegata nella gestione al Palazzetto dello Sport (Polo dello sport) che va sottratto a una gestione parassitaria che vede estranea la città.
19. Promuovere la costituzione di un polo museale della Valle del Sele (Paestum, Buccino, Pontecagnano), sottraendo all’isolamento il museo comunale, per il quale va prevista una procedura di animazione permanente coinvolgendo le suole e le associazioni culturali riconosciute.
20. Progettare un piano di lavori pubblici finalizzato al recupero dei quartieri di cui si compone la città, con progetti singoli affidati a tecnici diversi di Eboli, coordinati dal progettista del Prg.
21. Pedonalizzare il centro storico dotandolo di scale mobili e parcheggi di servizio per i residenti.
22. Rafforzare le due grandi arterie provinciali che collegano Eboli al Mare, promuovendone il trasferimento all’Anas.
23. Promuovere, con il contributo della regione, corsi di formazione del personale necessario alla realizzazione e alla gestione delle opere pubbliche di cui si prevede l’appalto nel triennio, prevedendone l’utilizzo nei capitili di appalto, in modo da dare risposte immediate per l’occupazione.

Sono riflesioni, da approfondire e integrate, che richiedonoquattropreventive sceltedi fondo:
a. Riforma del Regolamento comunale per rafforzare, in maniera vincolante, la trasparenza, l’imparzialità e l’efficienza dell’azione amministrativa.
b. Riforma dell’apparato amministrativo e di governo della città in tutte le sue diramazioni: adeguamento dell’organico ai parametri medi nazionali (da 6 a 8 dipendenti per ogni mille abitanti); organizzazione delle funzioni di istituto in dipartimenti con autonomia operativa e finanziaria, con a capo un funzionario manager; valorizzazione del il ruolo del Consiglio Comunale e delle Commissioni; obbligatorietà di una relazione trimestrale del Sindaco al Consiglio Comunale e alla città sull’attività svolta.
c. Scelta di una nuova classe dirigente, preparata, dedita e autonoma, che abbia come obiettivi il risanamento delle criticità della città e un programma di rilancio a medio termine, partendo dal presupposto che per ricoprire la carica di Sindaco non basta essere votati, occorronocapacità di guida, competenzae probità.
d. Introduzione di una forma di democrazia deliberativa popolare:costituzione di una Giuria di venti/trenta cittadini, scelti a sorteggio per fasce di età, genere e ubicazione abitativa, che può deliberare su un tema di pubblico interesse, comeil bilancio, la sicurezza e la trasparenza degli atti amministrativi, o un tema specifico, come il vede pubblico e l’ambiente, e si pronunzia entro 10 giorni dal ricevimento dei documenti relativi all’oggetto, che il Sindaco è obbligato a trasmettere.Èun presidio di democrazia popolare che si affianca a quella elettiva, della quale è stimolo e controllo permanente, anche per evitare che le elezioni restino solo una formalità.

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