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Scafati, PD attacca l’amministrazione comunale: “ennesimo papocchio”

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Tempo di Lettura: 3 minuti

SCAFATI. Una vecchia regola della politica prescrive che per affrontare i problemi ci sono due strade: trovare soluzioni o distribuire incarichi. Ci pare, purtroppo per la città, che il Primo cittadino di Scafati abbia deciso di percorrere questa strada: dai la delega al consigliere, togli la delega al consigliere, revoca l’assessore, rinomina l’assessore, togli qualche delega a qualche assessore, dai qualche nuova delega a qualche altro consigliere. Sembra il “gioco dei pacchi”, solo che a condurlo non c’è Flavio Insinna, ma un Sindaco che non ha né idee né tempra per guidare una città come la nostra.

Quello al quale stiamo assistendo, d’altronde, è uno spettacolo indegno, non solo da un punto di vista della compostezza e delle serietà che dovrebbero contraddistinguere le Istituzioni, ma anche un vero e proprio abuso di uno strumento normativo quale quello della delega al consigliere.

Che secondo la legge può essere solo incaricato di studi su determinate materie e di compiti di collaborazione circoscritti all’esame e alla cura di situazioni particolari, che non implichino la possibilità di assumere atti a rilevanza esterna, né di adottare atti di gestione spettanti agli organi burocratici. Ci chiediamo dunque cosa debbano studiare i consiglieri fino ad oggi delegati, cosa abbiano prodotto e cosa produrranno in questi loro studi, e perché – loro che non possono avere funzioni operative – restringano sempre di più il campo di azione di assessori la cui funzione e la cui utilità fatichiamo a comprendere (assessori che, lo ricordiamo, sono giustamente e lautamente remunerati).

Tra l’altro, tra le nuove nomine, spicca quella del capogruppo di Fratelli d’Italia, Di Massa, del quale solo qualche mese fa tutta la maggioranza aveva chiesto le dimissioni, e che di fatto assumerà tutte le deleghe spettanti all’assessore uscente Fantasia. Ma siccome per legge un consigliere non può esercitare la funzione di assessore, è mai possibile che in un momento di crisi come questo Scafati non abbia un responsabile che si occupi di commercio e di sicurezza? Tra l’altro, segnaliamo che – sempre per legge (articoli 2 e 9 della Legge n. 65/1986) – la responsabilità della Polizia municipale è competenza esclusiva del Sindaco o di suo assessore delegato, e non certo di un consigliere. La delega, dunque, ci pare illegittima, oltre che sbagliata.

Ci troviamo, quindi, dinanzi all’ennesimo papocchio, con la maggioranza che continua a litigare su tutto, sui posti da occupare e su quelli da distribuire, nel mentre le strade continuano ad essere invase dall’immondizia, le attività commerciali lasciate sole, la vita cittadina trascurata e tralasciata da parte di chi dovrebbe essere faro e motore propulsivo.

Michele Grimaldi, capogruppo democratici e progressisti, segretario PD Scafati.

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