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30 parti in due settimane: Salerno isola felice nonostante il Covid-19

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Tempo di Lettura: 5 minuti

Ostetricia, a Salerno 30 parti in due settimane. Il direttore Francesco Marino (Cisl Medici): «Il nostro punto nascita è un’isola felice nonostante la paura del Covid-19»

«Noi trattiamo la vita. Al momento noi siamo l’unica isola felice dell’ospedale, come di tutti gli ospedali con un punto nascita». Queste le parole del dottor Francesco Marino, direttore dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Salerno e segretario della Cisl Medici Salerno. «La struttura sanitaria, sin dal primo giorno di emergenza, sta mettendo in campo tutte le risorse possibili per contrastare la diffusione della pandemia.

A Salerno, così come in molti altri nosocomi Campani, medici, infermieri e operatori sanitari stanno sostenendo turni massacranti. E se gran parte del personale sanitario, in questo particolare momento storico, si ritrova impegnato in un faccia a faccia con la morte, c’è anche chi invece ha la fortuna di poter continuare a sorridere e ad accogliere la vita. Si tratta del piccolo esercito di ginecologi e ostetriche che quotidianamente aiutano a far venire al mondo nuove vite. Nell’ospedale di Salerno, nelle ultime due settimane, sono avvenuti 30 parti.

Un momento delicato nella vita delle future mamme, che in piena pandemia diventa ancor più difficile vivere con serenità e gioia. Proprio per questo, il lavoro svolto da ginecologi e ostetriche si è complicato e, nonostante le preoccupazioni che la diffusione del Covid genera, loro devono essere in grado di mantenere la giusta tranquillità e la giusta luce nel proprio sguardo, così da poter rassicurare le madri in balia di preoccupazioni e in questo momento continuiamo a garantire  tutti i servizi necessari al monitoraggio della gravidanza – spiega il dottor Marino – sia fisiologica che patologica. Lo stiamo facendo al meglio delle nostre possibilità». Partorire al tempo del Coronavirus non è di certo semplice: «Sia per noi operatori sanitari, perché non sempre sappiamo se la paziente è Covid positiva oppure no, ma soprattutto per le future mamme che vivono questi momenti con ansia. Infatti, al momento, poche sono le certezze relative alla malattia in gravidanza. I pochi studi sono confortanti e tutti dimostrano che non vi è alcuna trasmissione del virus dalla mamma al nascituro in utero. La nostra è un’assistenza fatta di occhi che sorridono e mani che accarezzano, che guidano che massaggiano che rassicurano, non sarà una mascherina ad allontanarci dal nostro grande amore per il lavoro che facciamo».

Il reparto di ostetricia della Aou di Salerno è punto di riferimento importante per tutte le neo mamme che, proprio in queste settimane, si ritrovano a fare i conti con le ansie del parto e dell’emergenza da Covid-19. Come a dire che la natura, ai tempi del Coronavirus, non si ferma e il personale sanitario continua a lavorare senza intaccare la qualità dell’assistenza.

«Non possiamo fare il nostro lavoro ad un metro di distanza – ha precisato dott. Allegro – ed è per questo che dobbiamo proteggere noi e le nostre mamme il più possibile con le regole di gestione del reparto». Cosa dire alle mamme in attesa del parto? «Il consiglio che mi sento di dare alle neo mamme, ma anche ai futuri papà, è quello di stare tranquilli. Ad oggi non ci sono casi di Covid-19 in Ostetricia e l’azienda ospedaliera in tutta sicurezza ha previsto dei percorsi assistenziali separati per le donne che risultano positive al tampone». Cosa crea preoccupazione nelle future mamme? «L’unica restrizione che i neo genitori vivono con preoccupazione, tra quelle previste, è quella relativa all’assistenza, e che prevede il parto della donna senza la presenza in sala del marito, compagno oppure dei familiari. Una precauzione presa proprio per tutelare la salute delle pazienti, ed è per questo che l’ospedale assicura l’assistenza di personale sanitario dedicato sempre a disposizione. A tutte loro dico di non preoccuparsi, non sarete mai sole». Come rassicurate i familiari? «Li teniamo costantemente informati, penso a tutti quei mariti che spesso attendono la nascita del bimbo in auto, nel parcheggio dell’ospedale. Capisco il grande dispiacere che provano, ma il personale sanitario nel rispetto delle regole, fa tutto il possibile per rassicurarli.

In quest’ottica, restringere le visite, più che con preoccupazione o angoscia, deve essere visto come un ulteriore senso di sicurezza e protezione. Le visite rimangono comunque aperte un’ora e la degenza post parto, se non sussistono complicazioni, è rapida».

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