Eboli, Cariello: “Primo Maggio inedito. Tuteliamo la nostra salute”
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Il sindaco di Eboli, Massimo Cariello, augura, con un post su Facebook una buona festa dei lavoratori, anche in tempi di Covid-19.
“Fin dalla sua istituzione la Festa dei Lavoratori si celebra con iniziative pubbliche dedicate, all’insegna della riflessione comune sul tema dell’occupazione, dei diritti di chi lavora, delle speranze di chi aspira a farlo. In quell’atmosfera dolce e amara, allo stesso tempo, che è tipica di questa giornata.
Dolce perché sancisce l’importanza del lavoro come diritto alla realizzazione di ogni individuo e quale strumento di crescita democratica della nostra società. Amara perché il diritto al lavoro è, troppo spesso, un diritto negato, per il quale battersi senza lasciarsi abbattere dalle difficoltà, dall’incertezza, dalla precarietà. Ma quello di quest’anno è un Primo Maggio inedito. Nessun corteo affollerà le nostre strade, nessun evento riempirà le nostre piazze, perché c’è un altro bene primario da tutelare: la nostra salute.
Eppure, in questa Festa dei Lavoratori 2020 caratterizzata da una crisi che rischia di diventare sempre più anche sociale, umanitaria, economica, celebrare il valore del lavoro assume un significato ancora più grande.
Parlare di lavoro in un momento in cui il comparto produttivo del nostro Paese è fermo in grande percentuale, in cui chi ha un lavoro “vero” è stato costretto a rimodularne le modalità, in cui chi ha un lavoro precario sente maggiormente il peso di questa condizione e in cui chi un lavoro non ce l’ha, a maggior ragione non può trovarne, è doveroso. A tutti loro va il mio pensiero e il mio incoraggiamento a non mollare, perché in questa guerra quotidiana contro un maledetto virus che ha tolto la vita per sempre ad alcuni e congelato l’esistenza di altri, non possiamo permetterci altre perdite.
Dobbiamo, invece, imporci la speranza e il coraggio di immaginare nuovi scenari, nuove strategie di riorganizzazione e di tutela dell’occupazione che ci consentano di non lasciare indietro nessuno. Che consentano a chi è caduto, di rialzarsi e di rimettersi al passo. Quella della tutela del lavoro è, oggi più di sempre, una sfida a cui tutti noi siamo chiamati.
E, allora, oggi più di sempre il Primo Maggio va onorato, celebrato, vissuto. Con l’auspicio e la volontà, condivisa e forte, che questa giornata possa, presto, tornare ad essere sinonimo di conquista, di progresso, di festa.”