Battipaglia, Fase 2. Civica Mente: “le nostre proposte screditate dall’amministrazione”
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BATTIPAGLIA. Abbiamo presentato 22 pagine di proposte, 14 aree di intervento.
Ci abbiamo lavorato con un’altra associazione, Le Marianne, e con un consigliere comunale che sinceramente si è detto disponibile a portare queste in consiglio comunale, sede deputata ad analizzare in concreto le nostre idee. Dietro questa semplice disponibilità qualcuno ha già additato un’alleanza, una tresca, usando forse come metro di paragone e giudizio il proprio modo di “fare politica”. Sia chiaro che non escludiamo niente, nemmeno future alleanze, ma semmai questo dovesse accadere, la nostra costruzione si fonderebbe, com’è evidente, sul confronto di idee e non di sedie da occupare (vedasi i patti nobili).
Hanno appellato queste proposte “libro dei sogni”, forse abituati alla lettura di libri di 22 pagine. Le hanno screditate con ironia. Hanno tentato di delegittimarle dicendo che ci vogliamo candidare alla guida della città, cosa che oltre a non essere un motivo di vergogna, non è nemmeno falsa, visto che lo andiamo ribadendo da anni. Hanno tentato di minimizzarle provando a dire che il nostro valore si potrà vedere solo nei “fatti”, che non abbiamo competenze e che invece loro “fanno politica da anni”.
Ora vi preghiamo di guardarvi intorno e di valutare da soli dove ci hanno portati con le loro competenze e la loro abilità politica. Nonostante tutto questo, hanno ammesso di “aver preso spunto”, riconoscendo che qualche idea fosse valida. Qualcuno ci ha dato addirittura la dignità della citazione. Altri, come il Sindaco Francese, hanno preferito presentare un documento che definire similare al nostro è un eufemismo, come ha ben evidenziato un consigliere comunale non certo vicino a noi proprio in quella sede. Nonostante tutto, abbiamo scelto di dare un plauso a chi, per una volta, sembrava volesse confrontarsi per costruire il presente ed il futuro della città in maniera armonica e positiva. Siamo stati ingenui? No. Probabilmente li abbiamo solo sopravvalutati. Allo stato attuale, le belle parole sono rimaste tali! Hanno fatto un consiglio comunale, per decidere di fare una task force di consiglieri comunali, per decidere di convocare un consiglio comunale: dalle prime notizie, la montagna è pronta al parto del topolino.
Certo, è evidente che qualcuno si è sentito minacciato dalle nostre proposte, preoccupato dal darci “ragione”, senza capire che “la ragione”, come un proverbio ben diffuso dalle nostre parti recita, probabilmente interessa ad altri personaggi. Quello che emerge è che questa classe politica, pur di non ammettere che qualche buona idea possa arrivare anche da chi non ha tante “competenze ed esperienza”, dai “nemici”, preferisce non fare niente e farne pagare il conto ad un’intera città.
Da questo andazzo non ci resta che augurarci che chi decanta tante competenze ed esperienze non si limiti ad approvare quanto già decretato dal governo; sarebbe questa la sagra dell’assurdo, splendida dimostrazione dell’ignoranza collettiva sul principio di suddivisione delle responsabilità degli enti, in cui lo Stato detta le linee guida e il Comune, invece di svilupparle sulla base del proprio territorio di riferimento, si limita a farle sue, asetticamente, come se ogni comune fosse uguale ad un altro. Abbiamo bisogno di coraggio e idee, a noi non mancano entrambe e, riconoscendoci tutti sulla stessa barca, avviamo voluto fare la nostra parte. Gli “altri”, come potrete vedere con i vostri occhi, hanno privilegiato la forma farsesca sul palcoscenico dell’assise cittadina: le 24 persone che rappresentano i 50mila battipagliesi. Ve li mostriamo per un unico motivo, crediamo al valore del confronto fra idee diverse e siamo convinti che un giorno questa città possa riscattarsi proprio con la discussione fra differenti sensibilità, visioni ed esigenze, con collaborazione, con una politica che non si arrocchi nella sala comunale, come feudo di potere, ma che condivida un percorso con l’intera città, “amici” e “nemici”, abbandonando le dinamiche contradaiole a cui siamo abituati, che continuano a declassarci da Città a “Paesone”.
È ora di cominciare a camminare insieme, non a rimanere fermi.
(comunicato stampa)