Ospedale Eboli, la denuncia della Fpl: “persistente carenza di personale”
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EBOLI. Nel corso degli ultimi anni, questa Organizzazione Sindacale ha ripetutamente rappresentato il disagio correlato alla persistente carenza di personale, sia medico che di comparto, le cui conseguenze sono ben note a tutti, sicuramente anche ai vertici aziendali cui la presente è indirizzata. Dal rappresentare, è giunto però il momento di denunciare con fermezza il conseguente ed il contestuale riverbero: la preoccupante compromissione dell’assistenza ai malati.
Le SS.LL. avranno sicuramente appreso più volte dalla stampa la drammatica situazione in cui versano le UU.OO. di CHIRURGIA, CARDIOLOGIA, ORTOPEDIA, UROLOGIA, OTORINOLARINGOIATRIA, CENTRO TRASFUSIONALE, LABORATORIO ANALISI, ANATOMIA PATOLOGICA, MALATTIE INFETTIVE, NEUROLOGIA, OCULISTICA, NEFROLOGIA E DIALISI, MEDICINA. ANESTESIA RIANIMAZIONE, SALE OPERATORIE, PRONTO SOCCORSO. In pratica, tutte!
Per quanto riguarda le motivazioni della denunciata carenza, si ritiene siano per tutti facilmente desumibili. Alle suddette UU.OO., si aggiunga ora anche la ormai non più sostenibile carenza di personale amministrativo attualmente in forza alla DIREZIONE AMMINISTRATIVA del P.O., nonostante i pur lodevoli sforzi delle poche unità ancora in servizio.
Da evidenziare, inoltre, come il carico di lavoro di ognuno sia divenuto ancor più gravoso e stressante a causa dell’emergenza Covid 19. La Direzione Sanitaria del PO è stata fortemente sollecitata ad adeguarsi al mutevole sviluppo dell’epidemia impegnandosi in numerose attività tese a recepire e soddisfare le direttive aziendali favorendone lo sviluppo (vd. il potenziamento dell’attività di biologia molecolare, come già evidenziato con nota UIL FPL del 25 maggio 2020 su “rilevanza test diagnostica molecolare nel P.O. di Eboli”) ed adattandole al difficile
Federazione Poteri Locali contesto architettonico ambientale (vd. ad esempio il completamento dei lavori di ristrutturazione di alcuni presidi, la concezione di un percorso esterno dedicato ai pazienti sospetti/affetti COVID 19, l’attivazione di un varco di rilevamento temperatura con tecnologia ad infrarossi posizionato all’ingresso del Presidio, altri provvedimenti tesi alla ripresa delle attività ambulatoriali, etc.). Questi provvedimenti hanno creato un clima più favorevole alla graduale ripresa delle attività ospedaliere ( è anche doveroso segnalare che nessun lavoratore, a nostra conoscenza, è risultato affetto) ma la carenza di personale in tutti i settori del PO, unitamente all’effetto burnout ed alle assenze perduranti per l’ emergenza, rende impossibile la ripartenza delle attività e mina fortemente le basi per la vita futura dell’Ospedale.
Pertanto, si chiede, stante quanto tutto sopra rappresentato, l’assegnazione urgente di unità mediche, infermieristiche, di supporto ed amministrative, anche in considerazione non solo della “ripartenza” di tutte le attività, ma anche dell’imminente periodo estivo, rispetto al quale si ha l’obbligo di concedere il normato periodo di ferie “di almeno quindici
giorni continuativi” (art. 33 – punto 12 – CCNL 21/5/2018).
Il difetto di quanto richiesto ed in assenza di soluzioni alternative, concretizzerà assunzione di responsabilità da parte delle SS.LL., nella piena consapevolezza di eventuali conseguenze.
Infine, al Sindaco di Eboli, cui la presente è opportunamente inviata, si chiede autorevole intervento a tutela delle eccellenze operanti nel locale Presidio Ospedaliero, da lui ricorrentemente menzionate.