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Coronavirus in Italia: quasi 25mila nuovi contagi in tutto il Paese

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Tempo di Lettura: 3 minuti

In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 589.766 persone (+24.991* rispetto a ieri, +4,4%; ieri +21.994) hanno contratto il virus Sars-CoV-2. Di queste, 37.905 sono decedute (+205, +0,5%; ieri +221) e 275.404 sono state dimesse (+3.416, +1,3%; ieri +3.362). Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza sono 276.457 (+21.367, +8,4%; ieri +18.406) e sono visibili nella quinta colonna da destra della tabella in alto; il conto sale a 589.766 — come detto sopra — se nel computo ci sono anche i morti e i guariti, conteggiando cioè tutte le persone che sono state trovate positive al virus dall’inizio dell’epidemia.

I tamponi sono stati 198.952, ovvero 24.554 in più rispetto a ieri quando erano stati 174.398: un altro record assoluto. Mentre il tasso di positività è intorno al 13% (precisamente 12,5%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti 13 sono risultati positivi; come ieri che era di circa il 13% (precisamente 12,6%). Questa percentuale dà l’idea dell’andamento dei contagi, indipendentemente dal numero di test effettuati. Questa è la mappa del contagio in Italia.

I pazienti ricoverati con sintomi sono 14.981 (+1.026, +7,4%; ieri +958), mentre i malati più gravi in terapia intensiva sono 1.536 (+125, +8,7%; ieri +127). Questi dati sono visibili nella tabella in altro, nelle colonne di sinistra accanto ai nomi delle Regioni. Per vedere così tante persone in terapia intensiva bisogna andare indietro al 2 maggio quando eravamo in lockdown.

Per la prima volta il numero degli attuali positivi supera quello dei guariti totali: non era mai successo durante la prima ondata (a fronte di molti meno tamponi). Quasi 25 mila contagi in 24 ore. Ogni giorno c’è un nuovo record assoluto. La curva epidemiologica non accenna a frenare la salita: siamo nello «scenario 3» — con valori di Rt regionali tra 1,25 e 1,5 — in rapido peggioramento. L’obiettivo: preservare la tenuta del sistema sanitario, come ha detto il premier Giuseppe Conte. Il numero dei malati in cura cresce in fretta, avvicinando i dati attuali a quelli del lockdown: ricordiamo che il primo giorno di libertà, il 4 maggio, c’erano 16.823 ricoverati (più di quelli odierni) e 1.487 in terapia intensiva (meno di quelli odierni), quando però i reparti Covid si stavano svuotando. Il rischio è quello di saturare gli ospedali in pochi giorni: in Lombardia è già allarme e si vedono di nuovo le ambulanze in fila davanti alle strutture sanitarie.

Il virus si è diffuso su tutto il territorio nazionale, non solo nelle Regioni più colpite con in testa sempre la Lombardia che comunica un picco assoluto di nuovi positivi (+7.558). Con più casi, sopra quota 2 mila, ci sono poi: Piemonte (+2.827) e Campania (+2.427). In basso il dettaglio dei casi Regione per Regione.

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