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Truffa ad un istituto di credito nazionale: blitz delle fiamme gialle a Bellizzi, 9 arresti

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BELLIZZI. Nove persone, tra le quale un direttore di banca, sono state arrestate e messe ai domiciliari questa mattina al termine di un’operazione della Guardia di Finanza del comando provinciale di Salerno che ha scoperto una truffa ai danni di un istituto di credito di rilievo nazionale.

Sono più di 90 gli indagati per truffa, riciclaggio, autoriciclaggio e mediazione creditizia abusiva. I militari delle Fiamme Gialle hanno dato esecuzione ad un’ordinanza del Gip del Tribunale di Salerno che, su richiesta della locale Procura, ha disposto la misura cautelare. Si tratta di un 46enne, direttore di filiale a Bellizzi; di due ex funzionari di banca di 59 e 57 anni, all’epoca impiegati presso la stessa sede del direttore; ai domiciliari altre 6 persone di età compresa tra 35 ed i 69 anni, residenti a Salerno e provincia.

Secondo gli investigatori, era stata realizzata un’associazione a delinquere, il cui unico scopo era quello di frodare l’istituto di credito, attraverso l’erogazione di finanziamenti che, una volta elargiti, venivano restituiti soltanto in minima parte.

Il sistema escogitato sfruttava, dall’interno, le maglie larghe delle istruttorie per il credito al consumo, che consente la concessione del prestito anche nell’arco di 24 ore. Ben definiti i compiti dei membri dell’organizzazione, nell’ambito della quale il direttore della filiale ed i due funzionari con lui in servizio predisponevano il carteggio necessario per autorizzare l’accreditamento delle somme, con tanto di buste paga e dichiarazioni dei redditi false, attestanti fittizi rapporti di lavoro. Altri cinque degli arrestati, invece, avevano il compito di reclutare gli “pseudo clienti”, persone disposte a presentarsi allo sportello per aprire il conto corrente e richiedere il prestito.

La gran parte dei formali beneficiari dei prestiti venivano dai Comuni di residenza dei cinque incaricati di intercettarli: Salerno, Eboli, Battipaglia, Montecorvino Pugliano e Castelnuovo Cilento.

Solo per uno degli arrestati, un 69enne legale rappresentante di una società di comodo, è scattata la più pesante accusa di riciclaggio, in quanto si sarebbe prestato a simulare la vendita di un’autovettura per giustificare il trasferimento dei fondi concessi dalla banca, così da farne perdere definitivamente le tracce.

Nel corso delle indagini, i finanzieri hanno accertato che che, a fronte di una novantina di finanziamenti concessi, per un’erogazione complessiva di oltre 800mila euro, alla banca sono state rimborsate rate per meno di 80mila euro. Considerato che agli “pseudo clienti” veniva lasciata la metà delle somme, l’organizzazione ha potuto così incassare, in tre mesi la cifra di circa 350mila euro. Oltre agli arresti la Finanza ha posto sotto sequestro liquidità per circa 73mila, a tre degli indagati, accusati di di riciclaggio ed autoriciclaggio.

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