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Restrizioni per Covid, a Salerno in piazza la Cobas

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SALERNO. Due giornate di proteste, a Salerno, il 25 e il 26 marzo. Per iniziare, giovedì alle 11, appuntamento sotto al Comune per ristoratori, imprenditori, musicisti, istruttori, parrucchieri, mercatali, mamme e imprenditori per chiedere di riaprire le attività sospese nell’ambito delle restrizioni anti-Covid. In particolare, le Partite Iva fanno appello alle istituzioni per poter tornare al lavoro e i genitori auspicano la riapertura dei parchi per i bambini.

Inoltre, il 26 marzo, alle 10, presidio dei Cobas in piazza Caduti di Brescia per fermare la didattica a distanza. “E’ cambiato il governo e ancora una volta dalle parole non si è passati ai fatti: stesse precarietà, inefficienze e disorganizzazioni del precedente. – denunciano i precari – Particolarmente grave è l’inerzia per quel che riguarda le Scuole, che sono state chiuse in gran parte delle province e mentre si afferma che questo sia l’unico provvedimento possibile, niente si sta facendo non solo per riportare il più rapidamente in presenza piena gli studenti ma neanche per garantire che tutto ciò non si ripeta anche nel prossimo anno scolastico. La Campania, poi, ha raggiunto il triste primato con meno di due mesi di lezioni in presenza siccome De Luca, per salvare le amministrazioni che non amministrano e coprire il disastro che ha provocato nella sanità campana, ha imposto la chiusura delle Scuole senza alcuna evidenza scientifica e a prescindere dall’alternanza dei colori: dal giallo al rosso ricordiamo che a tutt’oggi studenti di ogni ordine e grado sono stati abbandonati al purgatorio della DAD”.

I Cobas Scuola, insieme a Priorità alla Scuola e al Coordinamento Nazionale Precari, hanno dunque indetto uno sciopero nazionale della Scuola il 26 marzo, per chiedere nell’immediato l’apertura delle Scuole e che la gran parte dei 20 miliardi di euro già previsti dal Recovery Plan siano destinati a migliorarla risolvendo i problemi vecchi e nuovi “a partire dall’edilizia scolastica e intervenendo subito per recuperare tutti quegli studenti che si sono disconnessi, cioè hanno abbandonato lo studio, andando ad aumentare il tasso di dispersione scolastica già altissimo anche nella città di Salerno, senza ignorare che le difficoltà economiche e sociali delle famiglie, accresciute dalla pandemia, hanno avuto un ruolo determinante in questi ulteriori abbandoni”, scrivono i sindacalisti.

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