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Dimissioni Draghi, De Luca duro: “perdita di dignità sul piano internazionale”

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CAMPANIA.Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del consueto aggiornamento alla cittadinanza, ha parlato della crisi di Governo e le dimissioni del premier Draghi, sottolineando le sue preoccupazioni per il futuro della situazione politica italiana.

Queste le sue parole: “Si è aperta la crisi di Governo, è stato sciolto il Parlamento e decisa la data del voto per il 25 settembre. Il primo risultato di questa vicenda politica sconcertante è la perdita di dignità e credibilità dell’Italia sul piano internazionale. Per l’ennesima volta si presenta come un Paese del tutto inaffidabile, preda di turbolenze sconcertanti con Governi che non riescono a stare in piedi più di un anno e mezzo. E’ umiliante”.

“L’immagine che l’Italia ha dato di sé del mondo è quella di un grande circo equestre. Nessuno sarà in grado di capire come è possibile che un presidente del Consiglio venga costretto alle dimissioni perché le forze politiche della maggioranza non danno la fiducia. La responsabilità di questa crisi è dei 5 Stelle, Lega e Forza Italia”.

“I 5 Stelle hanno fatto qualcosa di sconcertante. Conte ha detto ‘ci hanno messo alla porta’ ma questa è una mistificazione. Se c’è una cosa che Draghi ha ripetuto con chiarezza è la sua intenzione di non dare vita ad un Governo senza il consenso dei 5 Stelle. Lo ha ripetuto 10 volte. I 5 stelle hanno promosso un’iniziativa tutta rivolta ad interessi di partito per recuperare qualche voto”.

“A loro si sono aggiunti Lega e Forza Italia che hanno proposto a Draghi di fare un Governo con il loro appoggio purché privo dell’appoggio dei 5 Stelle. Era una manfrina perché sapevano che Draghi non avrebbe potuto accettare. La cosa amara oltre la figuraccia internazionale è che dopo il 25 settembre rischiamo di avere una situazione politica peggiore o identica a quella attuale perché abbiamo una legge elettorale che è demenziale”.

“In Italia bisogna garantire una rappresentanza parlamentare per tutti ma una democrazia che voglia funzionare non può garantirla anche a chi non rappresenta nulla. In Germania vi è un sistema proporzionale con una soglia di sbarramento al 7% cioè i partiti che non raggiungono quella soglia se ne vanno a casa. Dovevamo trovare il coraggio di fare una cosa del genere, se non alla tedesca almeno con una soglia del 5%.

“Questo avrebbe consentito di avere un Parlamento governabile. Andiamo a votare con questa legge e rischiamo di avere la stessa situazione di oggi. Le divisioni sono da tutte le parti. Avremo settimane, mesi, anni difficili davanti a noi. Che tristezza”.

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