Bancarotta: 3 misure cautelari e sequestro 6 milioni nel salernitano
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Bancarotta fraudolenta e omesso versamento di ritenute: la Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito, questa mattina, un’ordinanza che applica misure cautelari personali nei confronti di tre persone e ha proceduto a un sequestro preventivo di oltre 6 milioni di euro. Su richiesta della Procura di Salerno, il gip ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Giovanni Attanasio, 64 anni; ha disposto, invece, il divieto di esercitare imprese e di ricoprire uffici direttivi di persone giuridiche e imprese per un anno nei confronti di Sergio La Rocca, 56 anni, e di Alfonso Magliacano, 47 anni. Le indagini dei finanzieri hanno riguardato 5 persone fisiche, cui vengono contestati, a vario titolo, i reati di bancarotta fraudolenta, bancarotta preferenziale e omesso versamento di ritenute dovute. Secondo la ricostruzione investigativa, La Rocca e Magliacano, in qualita’ di amministratori di diritto e Attanasio, quale amministratore di fatto della fallita Lavoro.Doc, avrebbero distratto somme di denaro per oltre 3 milioni 412mila euro, sottraendole cosi’ alla massa fallimentare, e avrebbero omesso di versare, nel termine previsto dalla dichiarazione dei redditi, ritenute dovute per oltre 2 milioni 726mila euro. Gli inquirenti ipotizzano l’esistenza di “un collaudato modus operandi caratterizzato da plurime e reiterate condotte distrattive poste in essere mediante prelevamenti di denaro contante, la sottrazione di disponibilita’ finanziarie in assenza di valide motivazioni economiche e la mancata riscossione di crediti di rilevante entita’ vantati dalla Lavoro.Doc spa nei confronti di ulteriori entita’ giuridiche sempre riconducibili a Giovanni Attanasio, con conseguente danno dei creditori, cagionando cosi’ il dissesto della fallita”. Inoltre, gli indagati si sarebbero resi responsabili di pagamenti preferenziali allo scopo di favorire alcuni creditori in danno di altri in violazione del principio della par condicio creditorum, nonche’ del “sistematico inadempimento delle obbligazioni tributarie – si legge ancora in una nota della Procura di Salerno – finalizzato ad aggravare il dissesto societario, cagionandone cosi’ il fallimento, sino ad omettere di versare le ritenute operate in base alla dichiarazione dei redditi”.