Incendio ecoballe Persano, Bonavitacola: “Chiaro il contenuto doloso”
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Riceviamo e pubblichiamo la nota del vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola
“Alcune notizie di stampa sul rogo dei rifiuti a Persano meritano doverose precisazioni.
Non è vero che l ’incendio ha riguardato 60.000 tonnellate di ecoballe da anni giacenti in sito. Per la semplice ragione che quelle ecoballe risalenti alla triste emergenza rifiuti degli anni 2000 (in verità erano 90.000 tonnellate) da tempo a Persano non ci sono più, perché sono state rimosse dalla Giunta De Luca.
Non è vero che l ’incendio ha riguardato 60.000 tonnellate di ecoballe da anni giacenti in sito. Per la semplice ragione che quelle ecoballe risalenti alla triste emergenza rifiuti degli anni 2000 (in verità erano 90.000 tonnellate) da tempo a Persano non ci sono più, perché sono state rimosse dalla Giunta De Luca.
L’incendio ha riguardato un quantitativo di circa 6000 tonnellate rientrate dalla Tunisia, a seguito degli illeciti accertati dalle autorità tunisine e italiane a carico della società esportatrice. Trattandosi di traffico illecito di rifiuti, l’Autorità giudiziaria ha sviluppato le indagini del caso, mettendo il carico sotto sequestro. Durante il sequestro non è stato possibile svolgere alcuna attività volta alla rimozione. Nel dicembre scorso, ad avvenuto dissequestro, sono state prontamente effettuate le analisi per l’attribuzione del codice di classificazione, indispensabile per procedere alla gara di rimozione.
La suindicata gara è stata aggiudicata in data 07.06.2024.
Si precisa, che le spese connesse alla attività sopra descritte sono state integralmente anticipate dall’Amministrazione regionale, e che saranno recuperate a valere sulle polizze fideiussorie rilasciate dalla compagnia di assicurazioni S2C s.p.a a garanzia delle spedizioni di rifiuti effettuate dalla Sviluppo Risorse Ambientali s.r.l., per le quali sono state attivate le necessarie azioni volte al corretto iter di escussione, fatto salvo il recupero degli ulteriori danni cagionati dalla medesima società e dagli ulteriori o diversi soggetti che saranno eventualmente individuati dalla Procura quali responsabili di traffico illegale di rifiuti.
A metà luglio è stato firmato il contratto d’appalto per la rimozione, e nella giornata odierna avrebbero dovuto avere inizio le operazioni, con ultimazione prevista in due mesi.
Guarda caso, il giorno prima scoppia l’incendio. C’è un sincronismo che dimostra un chiaro contenuto doloso. La vicenda dei rifiuti tunisini si conferma ancora una volta oscura e segnata da azioni di stampo criminale. Saranno gli organi inquirenti a fare definitiva chiarezza su tutto.
La Regione, per la sua parte, ha svolto con scrupolo e puntualità i propri compiti, ed anche oltre.
Si ringraziano i vigili del fuoco per il pronto intervento e l’Arpac per le azioni di monitoraggio dell’aria, i cui esiti saranno portati tempestivamente a conoscenza della cittadinanza”.