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Confagricoltura: “chiediamo chiarezza al Consorzio tutela Mozzarella di Bufala Campana”

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Riportiamo il comunicato stampa di Confagricoltura Campania.


COMUNICATO STAMPA n.3
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26 Gennaio 2018
Confagricoltura Campania chiede chiarezza e trasparenza al Consorzio tutela Mozzarella di Bufala Campana sul licenziamento di Saccani e sulle indagini per frode alimentare sui casefici Dop Confagricoltura Campania apprende da notizie di stampa che nell’ultimo consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala campana Dop, sarebbe stato licenziato il direttore Pier Maria Saccani e – al tempo stesso – l’organo esecutivo dell’ente avrebbe messo da parte la proposta del direttore di far costituire parte civile il Consorzio di tutela contro Vito Rubino, titolare del caseificio La Cirigliana di Aversa (Caserta), membro del Cda ed imputato per frode alimentare.
Secondo la medesima fonte, inoltre, altri 3 caseifici casertani del circuito della Dop sarebbero coinvolti nella stessa indagine che ha riguardato Rubino, e sarebbe stato contestato a tutti l’utilizzo di quantitativi significativi di latte di vacca nella realizzazione del latticino Dop che da disciplinare di produzione deve essere invece prodotto con il 100% di latte di bufala mediterranea italiana stabilmente allevata nell’areale Dop . Rosario Rago, presidente di Confagricoltura Campania e Gianfranco Conforti, presidente della Federazione Nazionale Allevamenti Bufalini di Confagricoltura congiuntamente affermano:
«Confagricoltura Campania su tali questioni divenute di pubblico dominio sollecita il presidente del Consorzio di tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop Domenico Raimondo a rendere nota una versione ufficiale, completa e corretta dei fatti fin qui sommariamente narrati, che, se anche fossero solo parzialmente confermati, sarebbero di inaudita gravità.
Chiediamo solo di sapere la verità sullo stato dell’arte di fatti che riguardano gli interessi di molti allevatori bufalini
– continuano – non certo insinuare la presenza di responsabilità che tocca solo alla Magistratura accertare».

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