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Baronissi, omicidio Capacchione: emerge la pista dei rancori

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Tempo di Lettura: 2 minuti

BARONISSI. Vecchi rancori, questa la pista seguita ora dagli inquirenti per ricostruire il movente dietro l’omicidio di Biagio Capacchione, meccanico di Baronissi freddato nella mattinata di ieri dall’ex socio Vincenzo Magliacano, stessa professione della vittima, bloccato ieri dagli uomini dell’Arma dei Carabinieri.

L’omicidio, volontario ed a quanto pare premeditato, è avvenuto ieri mattina alle 7.45 circa. La vittima si stava dirigendo come solito verso la casa della madre, per salutarla, quando due pallettoni usati per la caccia ai cinghiali lo hanno raggiunto all’addome e, di striscio, al volto.

Magliacano ha tagliato la strada a Capacchione, con la Lancia Delta di un cliente. A quel punto ha esploso i due colpi di fucile, per poi darsi alla fuga, mentre la vittima veniva soccorsa dai suoi familiari. Per lui, però, il decesso è arrivato durante la corsa in ospedale.

L’omicida è stato fermato alle 14.00, nella frazione di Caprecano, sempre a Baronissi. I militari gli hanno stretto le manette ai polsi, per poi trasportarlo in caserma. Qui Magliacano ha confessato l’omicidio dopo sei ore di interrogatorio, confermando la volontarietà dell’atto. Sul movente, però, l’assassino non si è smosso, non fornendo alcun dettaglio agli investigatori.

Nelle prossime ore la richiesta di convalida d’arresto, con la possibilità di contestare anche l’aggravante della premeditazione.

Al momento, comunque, la pista seguita dagli inquirenti è quella di alcuni rancori legati al lavoro, nello specifico per la manutenzione di alcune ambulanze tra il 2013 ed il 2014.

 

(fonte La Città)

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