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Matrimonio trash tra vedova boss e cantante neomelodico, a Napoli il Comune insorge

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Tempo di Lettura: 3 minuti

NAPOLI. Carrozza bianca, giocolieri, cavalli e perfino un castello. Un matrimonio letteralmente “da favola” quello tra la vedova di un boss, Tina Rispoli, ed il cantante neomelodico Tony Colombo. Il “sì” è arrivato oggi, tra l’applauso dei fan sia per le strade che sui social.

Il matrimonio, non è passato inosservato, e cittadini e Comune esprimono unitamente il proprio malcontento. L’Ente ha rilasciato a proposito una nota ufficiale.

“Non consentiremo che Napoli si trasformi in un palcoscenico oleografico dove celebrare nozze sfarzose, di dubbio gusto e senza rispettare le regole minime” ha detto Alessandra Clemente, assessore alla Polizia Locale del Comune di Napoli.

Un matrimonio tenutosi presso il Maschio Angioino e che ha “costretto” a spostare l’evento “100 passi per il 21 marzo”, dedicata alle vittime innocenti di Camorra, preso il Comune di Napoli.  Uno spostamento, spiega l’assessore Clemente, figlia tra l’altro di una vittima innocente di camorra, deciso per “dare serenità ad una iniziativa seria come i 100 passi”.

“Ci era stato solo comunicato un flash mob in piazza del Plebiscito – spiega l’assessore – tale comunicazione era stata inviata dagli organizzatori anche agli altri uffici preposti, invece dalle immagini che abbiamo acquisito nella piazza si è svolto un mini concerto con installazione di un box, un palco, luci, musica, band. È un fatto grave ed ovviamente non autorizzato, le immagini sono eloquenti, addirittura sono affluiti nei pressi di piazza del Plebiscito auto, furgoni e una limousine”.

“Ho dato mandato agli uffici della nostra Polizia Locale in tempi solleciti di inviarmi un report completo – aggiunge Alessandra Clemente – ed è già in nostro possesso una prima relazione stilata dalla polizia municipale, che ha già elevato contravvenzioni e contestato le irregolarità, per quanto è avvenuto stamane nelle strade di Secondigliano e presso il Maschio Angioino”. “Contesteremo ai responsabili ed all’organizzazione tutte le violazioni di legge e le sanzioni relative perché non passi il concetto che chiunque può fare il proprio comodo a Napoli infischiandosene delle regole, delle leggi e delle norme”, conclude.

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