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Scafati, l’amministrazione compie un anno ma Pd duro: “bilancio non pervenuto”

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Tempo di Lettura: 4 minuti

SCAFATI. Un anno fa la città di Scafati sceglieva il suo nuovo Sindaco, dopo due anni di gestione commissariale dovuta allo scioglimento per camorra del nostro Comune.

E cosi oggi siamo chiamati a tracciare un primo bilancio di questa nuova amministrazione.

Operazione purtroppo semplice: non pervenuta.

Non pervenuto il Sindaco, non pervenuti gli assessori, continuamente zittiti e ostracizzati i pochi che anche nelle fila della maggioranza hanno provato o provano a invertire la rotta.

La macchina comunale è immobile, manca l’ordinaria amministrazione, nemmeno a parlarne di programmazione, non è stato ancora approvato il bilancio previsionale con l’Ente ancora costretto ad operare in dodicesimi, la maggioranza è opposizione di se stessa, quotidianamente impegnata a litigare su nomine, postazioni, equilibri.

Nessuna notizia del Piano Urbanistico Comunale, nessuna notizia sull’Area Ex-Copmes, nessuna notizia sul Polo Scolastico. Ad oggi ancora chiusi la Villa Comunale, il Parco Primato, la Pista Ciclabile.

Alcuni, attratti dalle sirene del potere, erano prontamente saliti sul carro del vincitore, per poi altrettanto repentinamente scendere, dopo questo primo anno di disastri annunciati.

Noi, invece, sin da subito, abbiamo provato a fare la nostra parte, svolgendo con costanza e dignità la funzione che ci è stata assegnata dagli elettori: e cioè vigilare sul corretto funzionamento della macchina amministrativa, e provare nonostante la condizione di minoranza numerica a realizzare alcuni dei punti contenuti nel nostro programma.

Abbiamo presentato in un anno mozioni e interrogazioni consiliari su Helios, Stadio comunale, sicurezza stradale, raccolta differenziata, assunzioni dell’Acse, istituzione di una via fittizia per i senza dimora, revisione del piano parcheggi, situazione della Ex Copmes, lavori inerenti il Canale Bottaro, realizzazione delle USCA sul nostro territorio, questione delle Farmacie Comunali, modalità di distribuzione dei buoni spesa alimentari, assenza di un regolamento sulla videosorveglianza che impediva l’utilizzo delle telecamere, situazione del Personale dell’Ente che opera in una grave condizione di sottoorganico, rescissione dei Contratti derivati, istituzione del Bilancio Partecipativo, approvazione del regolamento sui Patti di Collaborazione, cittadinanza onoraria alla Senatrice Segre.

Ci siamo opposti all’affido della riscossione coattiva dei Tributi alla Ex Equitalia, abbiamo denunciato con forza tutte le storture e le opacità amministrative e procedurali cui abbiamo assistito, da quelle relative al bilancio consolidato a quelle afferenti la società di trasformazione urbana Scafati Sviluppo.

Insomma, proposte, critiche, idee, opposizione, non con l’obiettivo del consenso o della visibilità, ma in nome del bene comune della citta.
Perché per noi Scafati viene prima di tutto, e prima di tutti gli interessi di parte.

E soprattutto perché il problema maggiore, il male peggiore, del nostro dibattito pubblico è l’individualismo, il narcisismo, l’ansia personalista di chi ha confuso e di chi confonde i propri destini personali con quelli della comunità.

Sconfiggere questa idea di politica, rimettete al centro la visione e il destino di Scafati, sarà il primo passo per ricostruire, finalmente, la nostra citta.

P.S.: lo scorso anno abbiamo perso la competizione elettorale, e sebbene penso che gli elettori abbiano sempre ragione, rifarei tutto daccapo: dalla scelta del Candidato Sindaco a quella della coalizione civica e progressista, scelte che ci hanno condotto a poche centinaia di voti dalla vittoria (e ad essere terza lista in città). Mi piacerebbe sapere cosa pensano oggi i tanti opinionisti – anche del centrosinistra – che osteggiarono quelle scelte e quel percorso, e che ancora oggi non mi è chiaro cosa avrebbero fatto diversamente.

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