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Battipaglia, il focus economico della Bcc sul territorio: industrie ed imprese agricole reggono alla pandemia, in crisi terzo settore

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Tempo di Lettura: 7 minuti

BATTIPAGLIA. I dati del “Focus Socio Economico sulla città di Battipaglia”: industrie e imprese agricole reggono all’impatto COVID. Terzo settore in crisi, una realtà su due ha sospeso le attività.

Fatturati e occupazione in crescita nell’ultimo triennio nonostante il calo durante la pandemia per un’azienda su tre.
Si è tenuta la conferenza di presentazione dei risultati del Focus Socio Economico sulla città di Battipaglia, il progetto promosso da Fondazione Cassa Rurale Battipaglia e Banca Campania Centro con l’obiettivo di analizzare lo stato di salute, le prospettive occupazionali e di crescita delle industrie e imprese agricole di Battipaglia, e valutare l’impatto del COVID sul tessuto economico e sociale.

Il Focus, avviato a fine luglio 2020, si è caratterizzato per le seguenti attività realizzate in collaborazione con la Fondazione Saccone: un roadshow con tre eventi digitali rivolti a industrie, aziende agricole e terzo settore; raccolta di dati attraverso un questionario sviluppato in collaborazione con il CELPE dell’Università degli Studi di Salerno; interviste a imprenditori del territorio; realizzazione di un report scientifico con la supervisione del CELPE dell’Università degli Studi di Salerno; realizzazione del docufilm “Focus Imprese”; realizzazione del volume edito da Stratego Edizioni “Report del Focus Socio Economico su Battipaglia”.

Il progetto è stato patrocinato da Camera di Commercio di Salerno, Confindustria Salerno, Ordine Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Salerno, Consorzio ASI, Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Salerno.
Nell’ambito del Focus, sono state intervistate 51 imprese industriali, 46 imprese agricole, 4 associazioni in interviste one-to-one, 19 associazioni del terzo settore e oltre 500 cittadini che hanno fornito un importante contributo conoscitivo sulla situazione socio-economica di Battipaglia.

Imprese agricole – Il Covid ha determinato una situazione abbastanza articolata dal momento che nel settore alcuni hanno saputo cogliere in parte le opportunità create incrementando fatturato e produzione (17,5%), mentre per altri la situazione è peggiorata (32,6%); sotto questo aspetto vi sono inoltre ancora alcune importanti criticità legate alla sovrapproduzione, che in oltre il 40% dei casi diviene rifiuto inutilizzato.

Le imprese agricole sono abbastanza strutturate e di dimensioni significative, dal momento che circa i due terzi utilizza salariati per i propri processi produttivi, oltre il 50% è proprietaria/usufruttuaria dei terreni utilizzati, e oltre il 40% ha una dimensione superiore a 30 ettari.

Si tratta di imprese attente alle tecnologie di Agricoltura 4.0 il cui potenziale è oggi molto importante e ancora non pienamente raggiunto, molto propense a fare rete con gli altri attori del territorio, anche se il giudizio sul sistema territoriale non è univocamente positivo.

Industrie – La struttura dimensionale delle imprese industriali è in linea con quella di altri territori meridionali, le imprese di piccola dimensione; oltre il 50% ha meno di 10 dipendenti, ed il 31,5% da 11 a 50 dipendenti; non mancano, tuttavia imprese di dimensioni maggiori; oltre il 50% delle imprese è abbastanza giovane, dal momento che è stato costituito negli ultimi 20 anni. Il dato occupazionale presenta dunque degli spunti di particolare interesse che sono confermati dall’esame delle dinamiche dell’occupazione nell’ultimo triennio; il confronto effettuato mette in luce per un quarto delle imprese un incremento sensibile dell’occupazione (superiore al 30%), mentre un ulteriore quarto delle imprese ha registrato un incremento anche se non significativo come il gruppo precedente (inferiore al 30%).
La crescita del fatturato si è verificata per circa i due terzi delle imprese intervistate; per il 35% il fatturato è aumentato in maniera molto significativa nel triennio (oltre il 30%), mentre per il restante 31,6% l’incremento è meno rilevante (inferiore al 30%). Nel contesto generale di difficoltà del sistema produttivo nazionale ed ancor di più meridionale, il quadro che emerge dall’indagine effettuata è certamente positivo.

La digitalizzazione invece presenta aspetti positivi, visto che le imprese che investono lo fanno (36,8%) allo scopo di adeguare le infrastrutture materiali/immateriali, quindi in risposta alle necessità tecnologiche; inoltre, i due terzi affermano di aver ottenuto un vantaggio dalla digitalizzazione.

Un quadro non univoco caratterizza l’attività delle imprese industriali determinate dal Covid; vi è un peggioramento generalizzato della situazione, visto che per circa un terzo delle imprese il fatturato è diminuito, mentre è cresciuto per 17,5%; meno significativo è stato invece l’impatto sulla produzione.

Terzo settore – L’emergenza Covid-19 ha dato vita ad un periodo critico; quasi la metà delle associazioni ha dovuto sospendere le proprie attività, mentre altre hanno dovuto modificare radicalmente il proprio ruolo, fornendo beni di prima necessità alle persone in difficoltà. Tuttavia, questa non è stata l’unica attività, né quella primaria; in questa fase di grande criticità le associazioni hanno fornito servizi fondamentali alla popolazione in difficoltà, quali: supporto psicologico, sostegno contro la depressione, supporto alle persone sole, attività formative ed educative, sostegno e sensibilizzazione.

I commenti:

Camillo Catarozzo, presidente di Banca Campania Centro: “È stata sicuramente una sfida importante quella portata avanti con questo focus. Per quanto riguarda i risultati specifici dell’indagine, i diversi settori analizzati hanno evidenziato alcuni tratti comuni: vitalità delle aziende intervistate e capacità di resilienza anche grazie alle peculiarità dei prodotti. Le problematiche emerse ci consegnano indirettamente le tracce utili per far crescere ulteriormente il territorio preso in esame”.

Fausto Salvati, direttore generale di Banca Campania Centro: “Come banca del territorio non potevamo non essere sensibili a questo tipo di ricerca che ci fornisce dati molto interessanti su industria e aziende agricole. Il focus sarà uno strumento importantissimo sia per noi che per tutti i partner vicini al progetto stesso. Noi ci siamo e continueremo a lavorare proponendo attività che diano slancio e impulso all’economia dei luoghi in cui operiamo”.

Federico Del Grosso, presidente Fondazione Cassa Rurale Battipaglia: “Il progetto lascia in dote, oltre ai risultati della ricerca, una lezione molto importante che è la forza del fare rete. In questo senso, gli stakeholder che hanno collaborato all’iniziativa si sono segnalati in maniera particolarmente significativa, perché ne sono diventati parte attiva in duplice modalità. Da un lato, infatti, sono stati soggetti proponenti dell’indagine, dall’altro ne hanno recepito le indicazioni, per mettere in atto nuove iniziative che possano aiutare il nostro territorio”.

Vincenzo La Mura, vicedirettore di Banca Campania Centro: “Da tempo si è avvertita la necessità di innovare sia il prodotto che il processo produttivo. C’è bisogno di una collaborazione proficua tra professionisti, enti e istituzioni per creare una rete che possa aiutare le realtà stesse a proseguire nel loro percorso di produzione e innovazione tecnologica”.

Salvatore Farace, CELPE dell’Università degli Studi di Salerno: “Il quadro che è emerso nel Focus Socio Economico è estremamente articolato e complesso, ed ha fornito indicazioni molto utili per le attività di supporto, per il rafforzamento delle relazioni tra gli agenti, per la crescita armonica e sostenibile di persone, associazioni ed imprese; tuttavia, questo progetto nelle intenzioni di tutti partecipanti ha avuto quale obiettivo, oltre allo studio della realtà locale di Battipaglia, la messa a punto di una metodologia innovativa di indagine dei diversi aspetti della realtà territoriale”.

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