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Case a luci rosse “itineranti”, scoperto un appartamento anche a Salerno

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Case a luci rosse “itineranti”, scoperto appartamento a Salerno. I ritrovi per gli incontri hot non erano fissi, ma venivano aperti e gestiti in vari luoghi, per poi essere chiusi seguendo anche il flusso delle richieste, ma sempre pubblicizzate sul web come le ragazze che di volta in volta venivano inviate dalle maitresse per “lavorare”.

L’indagine partita dalla procura di Benevento che ha portato a una misura cautelare emessa dal gip sannita ed eseguita dai carabinieri tra Napoli e Telese Terme nei confronti di 6 indagati, 2 ora in carcere e 4 ai domiciliari.

Destinatari del provvedimento due sorelle di nazionalità cinese residenti in Napoli, una coppia residente nella Valle Telesina e altre 2 persone asiatiche, anche loro residenti nel capoluogo partenopeo. A loro vengono contestati a vario titolo reati che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, alla coltivazione di sostanza stupefacente del tipo marijuana, al furto, alla ricettazione, alla sostituzione di persona, al favoreggiamento della permanenza illegale nel territorio dello Stato, alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e anche l’indebita percezione del reddito di cittadinanza.

Una sorta di call center era nel quartiere Vasto di Napoli, e gli appartamenti per gli “incontri” sparsi nelle province di Benevento, Avellino, Salerno, Sassari e Cosenza; i clienti erano indirizzati nelle sedi a loro più vicine, concordando telefonicamente il tipo e il costo della prestazione.

Durante le indagini, sequestrato una sorta di libri mastro da cui risultavano profitti per l’associazione, riferiti a periodi relativamente brevi, di diverse centinaia di migliaia di euro.

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