Ad Clicks : Ad Views : Ad Clicks : Ad Views : Ad Clicks : Ad Views : Ad Clicks : Ad Views :
adimage

Calcio, il derby di coppa va al Milan. Cutrone: Un sogno.

/
/
/

Tempo di Lettura: 3 minuti

Calcio. E’ andato in scena ieri sera il tanto atteso derby di Milano di Coppa Italia.

Ad avere la meglio è stata la compagine rossonera con un gol del giovano Patrick Cutrone (19) ai supplementari. Una partita bloccata sullo 0-0 che ha visto l’esordio del tanto chiacchierato fratello di Donnarumma, Antonio. L’infortunio di Storati nel pre partita ha permesso al giovane di esordire nel derby.

Il Milan costruisce molto di più dell’Inter anche se al 24′ minuto Donnarumma compie un autogol, ma per sua fortuna la var annulla.

Al minuto 104 la sblocca Patrick Cutrone che al termine della partita dichiara: «È un sogno: ieri ero in Primavera e oggi posso esultare qui a San Siro giocando il derby di Milano… non ci credo ancora!».

Queste le parole dell’allenatore rossonero Gattuso: «Questa era una partita fondamentale. Ho vinto da calciatore, ora sono un allenatore alle prime armi. Se pensiamo di aver risolto i problemi oggi siamo dei folli. Forse sono il più scarso della Serie A, ne devo mangiare di pastasciutta ancora. Sapevo a cosa andavo incontro: ma con lavoro, voglia e fatica ce la faremo. Questa vittoria non risolve i problemi ma ci dà fiducia e ci permette di lavorare con più tranquillità. Ci sarà ancora da soffrire, ma spero soltanto che questi ragazzi mi dimostrino qualcosa».

Ribatte cosi l’allenatore neroazzurro Spalletti: «Dal punto di vista mentale dobbiamo fare qualcosa di più: i giocatori a livello fisico stanno bene, hanno le loro qualità, ma devi riuscire a convincerli che non bisogna aspettare che qualcuno risolva la nostra causa. Dobbiamo farlo da soli, non possiamo aspettarci che qualcuno venga a farlo per noi.

Penso che questa squadra abbia tutte le potenzialità per stare nelle partite e vincere contro ogni avversario, ma bisogna che sappia usarle in ogni occasioni. A livello individuale se ti viene a mancare l’apporto di qualche singolo diventa difficile farlo di squadra.

Icardi e Perisic? Sembra quasi che vogliano convincerti che qui funziona così, che a un certo punto si vada per forza sotto le proprie possibilità. Se si abbassano forza, carattere e psicologia insieme diventa difficile. E anche se provi a lavorare su questo, non le ritrovano facilmente».

 

 

Commenta

This div height required for enabling the sticky sidebar