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Napoli, agente aggredito e sequestrato in carcere: chiesta revisione della legge

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NAPOLI. Un agente penitenziario – secondo quanto riferisce Ciro Auricchio, ispettore capo e segretario regionale del sindacato Uspp – è stato strattonato, aggredito a calci e pugni e poi sequestrato nell’istituto penale minorile di Nisida a Napoli da tre detenuti che, dopo aver chiuso l’agente penitenziario in uno stanzino, avrebbero cercato di aprire le celle di altri detenuti, senza riuscirvi.

Come racconta Ansa, “Sembrerebbe – dice Auricchio – che il tutto sia stato fatto in risposta alla azione della Polizia penitenziaria che, in seguito a una perquisizione effettuata la sera del 31 dicembre, aveva rinvenuto sostanza stupefacente”. Auricchio spiega che “troppi sono gli episodi critici all’interno del circuito penale minorile dopo che la legge di riforma ha previsto che i detenuti anche maggiorenni, fino a 25 anni, possano scontare la pena nelle strutture minorili.

Chiediamo una immediata revisione della legge 117/2014″.

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