Sarno, post “pro-Mussolini” su Facebook: nei guai una maestra
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SARNO. Posto “pro-Mussolini” su Facebook, scatta la polemica: nell’occhio del ciclone una maestra di giovane età, M.R.P., che lavora presso la scuola “Borgo”. A far alzare il polverone un post sul social network nel quale avrebbe, a detta di alcuni, elogiato le opere realizzare da Benito Mussolini scrivendo: «notare la differenza con la democrazia».
Le scuse, però, sono arrivate immediatamente. M.R.P., in un’intervista rilasciata al quotidiano La Città, ha ammesso il suo errore: «sono mortificata – dice -, chiedo scusa. Non credevo di sollevare un polverone del genere. Lungi da me fare apologia del fascismo, che condanno per gli effetti che ha avuto in Italia».
La difesa di Edmondo Cirielli, Onorevole di Fratelli d’Italia
Per l’Onorevole di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli, questo episodio non è altro che una “caccia alle streghe del Pd e della sinistra”.
«La sinistra ipocrita e il pd, a corto di argomenti concreti per la prossima ma sopratutto per nascondere cinque anni di fallimenti, continuano a rincorrere i fantasmi del passato, come nel nel caso dell’insegnante Maria Rita Pagliarulo dell’istituto Borgo di Sarno, colpevole ai loro occhi di aver postato su Facebook un post che riporta i successi di Benito Mussolini» è quanto dichiara in una nota il deputato di Fratelli di Italia.
«Il vero totalitarismo è chi cerca di criminalizzare la docente per avere semplicemente condiviso sui social un messaggio storico che non vuol dire certo ignorare o assolvere il Fascismo dalle sue colpe . Peraltro – spiega in deputato di Fdi – l’insegnante certo non ha utilizzato il proprio ruolo per imporre idee politiche.
Il popolo salernitano è abbastanza intelligente per non cascare nell’ennesima trappola del pd deluchiano e della sinistra che provano a spostare il confronto della prossima campagna elettorale dai problemi veri, disoccupazione, crisi, corruzione e clientelismo, dell’industria e povertà delle famiglie italiane, che affliggono l’Italia mascherando cinque anni di disastri in ogni campo. Scuola compresa» conclude Cirielli.