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Eboli, bocciata l’accoglienza dei bambini profughi: il no all’unanimità dei politici

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Tempo di Lettura: 2 minuti

EBOLI. Eboli dice no ai bambini profughi. Questa è la linea intrapresa in modo unanime dalle parti politiche ebolitane. «Erano otto progetti per 52 bambini profughi li abbiamo respinti tutti. Abbiamo già troppi stranieri sul territorio», queste le dichiarazioni del sindaco Massimo Cariello.

A vario modo tutti i politici hanno fornito le proprie motivazioni. Secondo quanto dichiarato dal Pd i numeri di profughi nelle periferie sarebbero già esorbitanti: «siamo in una polveriera» hanno dichiarato i Democrat.

Più duri nell’Udc: «non vi rendete conto della situazione a Santa Cecilia. I nostri figli, i nostri nipoti, non comanderanno più nulla. Saranno i neri a dettare legge». Cariello chiede di moderare i toni, ma il succo non cambia: ad Eboli non arriveranno quei 52 bambini profughi.

Maggioranza e minoranza compatti per la prima volta. L’appello del parroco di Santa Cecilia, don Daniele Peròn, rimane inascoltato. Nessuna ospitalità cristiana per i piccoli.

«Sono già troppi, sono cinquemila, non possiamo fare altrimenti» è la motivazione che risuona all’interno dei corridoi di Palazzo di città.

A vuoto anche l’appello della dirigente di Legambiente Maria Teresa Imparato: «il Natale delle luci incantate, dei mercatini e dei sorrisi, il Natale del siamo tutti più buoni è già finito – ha dichiarato – Eboli è sempre stata una città ospitale, caro sindaco non cadere nel valzer del razzismo e del populismo».

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