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Sversamenti di reflui zootecnici nella piana del Sele: sequestri e denunce.

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Tempo di Lettura: 2 minuti

I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Foce Sele nell’ambito di servizi di controllo del territorio mirati alla prevenzione e repressione di condotte in danno del patrimonio ambientale, hanno scoperto alla località “Chiorbo” del comune di Capaccio lo sversamento di una significativa quantità di reflui zootecnici.

Gli accertamenti condotti sui luoghi hanno consentito di verificare che i liquami provenivano da un allevamento bufalino del posto. I militari hanno proceduto al sequestro di un’area aziendale di circa 1500 mq utilizzata come deposito incontrollato dei liquami prodotti dall’allevamento ed hanno posto sotto sequestro anche un tratto di canale agricolo di scolo delle acque per una lunghezza di circa 100 mt che scorre in adiacenza all’area utilizzata per deposito. La vicinanza dei rifiuti abbandonati al corso d’acqua pone infatti a rischio di inquinamento le acque superficiali.

Si tratta d’altro canto di una condotta non infrequente ed infatti altri controlli condotti da militari delle Stazioni Carabinieri forestali di Foce Sele, Agropoli e Sicignano hanno fatto emergere violazioni analoghe nel comune di Eboli alla località Santa Cecilia dove in prossimità del fiume Sele è stato scoperto un sito di abbandono di rifiuti costituiti da scarti di lavorazione di ortaggi rilasciati nel tempo ed in avanzato stato di decomposizione posizionati su terreno posto in pendenza ed in adiacenza ad un canale consortile confluente nel fiume Sele.

Ed ancora in località “Barizzo – Foce Sele” del comune di Capaccio Paestum dove è stata sequestrata un’area di circa 1.000 mq all’interno di un allevamento bufalino ed il limitrofo canale di scolo per circa 150 mt giacché sull’area erano stati illecitamente smaltiti effluenti zootecnici.

I Carabinieri Forestali riservano massima attenzione alle condotte che cagionano inquinamento dei corsi d’acqua principali e secondari e che determinano inevitabilmente deterioramento ed inquinamento del mare, corpo ricettore finale, bene particolarmente prezioso e vulnerabile nelle aree a vocazione turistico/balneare.

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