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Omicidio Cardito, il 24enne confessa: “li ho colpiti con calci, pugni e scopa”

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Tempo di Lettura: 2 minuti

CARDITO. “Li ho colpiti con calci, pugni e con una scopa”. Parole che fanno raggelare il sangue quelle proferite da Tony Sessoubti Badre, il 24enne che domenica sera ha ucciso il figlio della sua compagna, il piccolo Giuseppe, di soli 7 anni, a Cardito (Napoli). L’uomo, inoltre, ha anche percosso e ferito la sorellina del bambino, si 8 anni. A creare nuovi dubbi il buco di 8 ore tra l’aggressione e la telefonata ai soccorsi.

Nella ricostruzione degli eventi c’è infatti un “buco” di due ore, tra la telefonata alla madre dell’uomo e quella ai soccorsi.

“Li ho picchiati, ma li amavo – ha detto l’uomo- . Volevo bene ai ragazzi come fossero miei, ma quando hanno distrutto la cameretta, in particolare la sponda del letto acquistata con tanti sacrifici, ho perso la testa. Ho colpito i bambini con calci e pugni e anche con il manico della scopa. Sono distrutto”.

A quanto pare la madre dei due bambini avrebbe tentato di fermare il compagno, ma non ce l’ha fatta. Il patrigno, a quanto pare, avrebbe “sottovalutato” le ferite causate al piccolo.

Se nel “buco” di tempo tra l’accaduto e la telefonata fosse presenta anche la madre dei piccoli non si esclude che, anche per lei, potrebbero essere profilate delle responsabilità.

Sulla vicenda, comunque, rimangono ancora tanti dubbi. A quanto pare i bambini avrebbero chiesto alla nonna di vivere con lei. I litigi tra i coniugi, a quanto pare, erano all’ordine del giorno e per questo i vicini non avevano carpito la gravità della situazione in quella tragica mattina.

I piccoli, comunque, non volevnao rimanere con il compagno della madre. “Facci restare qui, vogliamo rimanere con te, non vogliamo cambiare casa”, avrebbero infatti più volte ripetuto alla nonna.

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