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Battipaglia: Necessari interventi di tutela del territorio. La proposta dell’assessore Bruno

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Tempo di Lettura: 5 minuti

Tutela dell’ambiente e “fattore di pressione”

E’ necessario intraprendere azioni di tutela del territorio con atti e non meri annunci. L’amministrazione comunale ha il dovere di garantire la tutela dell’ambiente e la giunta guidata dalla sindaca Cecilia Francese, su proposta dell’assessore Davide Bruno, ha messo in campo un’azione concreta che veda l’applicazione di provvedimenti per la tutela ambientale e  l’approvazione del criterio localizzativo “fattore di pressione” per la localizzazione di impianti di trattamento dei rifiuti, sia urbani che speciali, pericolosi e non, sia nell’agglomerato A.S.I. che nella zona omogenea D2 “Spineta” di Battipaglia.

Battipaglia non può più essere terra di nessuno e nel rispetto di tutti è necessario garantire ambiente, iniziativa economica, quali alleati per uno sviluppo ambientale sostenibile.

In particolare nell’area industriale di Battipaglia si è tracciata negli ultimi anni una significativa perdita di capacità produttiva ed uno stato di crisi occupazionale delle realtà industriali presenti, associata anche a criticità di tipo ambientali per l’elevata concentrazione di aziende di trattamento di rifiuti.  Il riconoscimento dell’area di crisi complessa e la ZES renderanno possibile di utilizzare al meglio le sinergie tra i diversi livelli istituzionali volte a favorire e sostenere processi di innovazione, di attrazione per nuovi insediamenti, di azioni di inclusione sociale e di recupero ambientale.

Solo in questo senso è possibile dare attuazione alle disposizioni urgenti di Regione e governo nazionale finalizzate alla crescita economica del Mezzogiorno.

Ed è proprio in un clima di collaborazione tra Enti che si ritiene opportuno e necessario definire una strategia locale capace di accompagnare, amplificandone ove possibile gli effetti positivi attesi, la programmazione regionale e nazionale descritta, volta, anche per il territorio di Battipaglia, alla riqualificazione dei sistemi produttivi locali e alla tutela dell’ambiente, favorendo l’innovazione tecnologica, la riconversione dei sistemi produttivi che hanno registrato perdita di competitività e alla promozione di nuovi insediamenti in una area colpita nell’ultimo decennio da una crisi profonda con conseguente perdita di occupazione abbiamo pertanto ritenuto di pianificare quella che è la coerente vocazione del territorio comunale, incentrata sul valore della sostenibilità ambientale ed è per questo che ci aspettiamo che gli Enti coinvolti recepiscano gli indirizzi nell’interesse del territorio.

Innovazione e sviluppo per rimuovere i fattori di criticità ambientali attuali e potenziali.

Individuato, in questo senso, quale criterio localizzativo da doversi utilizzare per futuri insediamenti e/o ampliamenti di impianti, sia pubblici che privati, per il trattamento dei rifiuti, quello del “fattore di pressione”, espresso dal rapporto in metri cubi di rifiuti, sia urbani che speciali, pericolosi e non, autorizzati fino all’approvazione del presente atto, sulla superficie del territorio comunale espressa in km2, che assume valore di soglia non superabile.

La normativa vigente in materia di industrie a rischio di incidente rilevante,  prefigura un sistema di controlli per la localizzazione degli stabilimenti, oltre a disciplinare lo sviluppo delle aree urbane intorno agli impianti stessi, con l’obiettivo di ridurne al minimo le eventuali ricadute territoriali.

Il Piano Territoriale di Coordinamento provinciale, di cui all’art.20 del d.lgs. n.267/2000, ha il compito di disciplinare le relazioni degli stabilimenti a rischio con gli elementi territoriali e ambientali vulnerabili e con le reti e i nodi infrastrutturali, di trasporto, tecnologici ed energetici, esistenti e previsti.

Sempre tra i compiti assegnati alle provincie, c’è l’individuazione, sulla base delle previsioni del piano territoriale di coordinamento sentiti l’ente di governo dell’ambito ed i comuni, delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti e delle zone non idonee alla localizzazione di impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti.

Inoltre, il “Piano regionale di risanamento e mantenimento della qualità dell’aria” inserisce il Comune di Battipaglia nelle zone di risanamento in cui almeno un inquinante supera il limite più il margine di tolleranza fissato dalla legislazione e che l’integrazione del suddetto piano, intervenuta con deliberazione della Giunta Regionale della Campania N.683 del 23/12/2014, inserisce il comune di Battipaglia nella Zona costiera-collinare, ove per la proposta di nuovi impianti si dovrà prestare particolare cura nell’analisi degli scenari emissivi e di concentrazione attesa, considerando gli scenari emissivi corrispondenti allo stato di fatto e al futuro (comprendente ulteriori proposte di localizzazione impiantistica ad emissioni puntuali e diffuse non banali, per il calcolo degli impatti cumulativi e sinergici).

L’adozione di questo fattore di pressione stabilisce che sia possibile l’insediamento e/o l’ampliamento di impianti, sia pubblici che privati, per lo stoccaggio, anche ai fini della successiva trasferenza, il trattamento, il recupero e/o lo smaltimento di rifiuti, solo nel caso in cui l’Autorità competente attesti preventivamente che non sia superato il rapporto dato dal volume di rifiuti autorizzati fino al presente atto sulla superficie del territorio comunale, espresso in mc3/Km2.

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