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Il killer di Pastena rivela ad amici e commensali di voler continuare ad uccidere

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Tempo di Lettura: 2 minuti

«Ho l’adrenalina addosso e ho voglia di fare un altro morto come quello che ho già fatto». Queste sono le parole pronunciate da Eugenio Siniscalchi un paio di settimane dopo l’omicidio di Ciro D’Onofrio durante la festa del 28esimo compleanno di Luigi Iannone presso un noto locale della zona orientale di Salerno.

È al tavolo con altre undici persone, moglie compresa, e parla dell’omicidio che ha compiuto. Uno dei partecipanti a quella festa lo ha raccontato agli inquirenti nel corso di una indagine parallela che lo ha visto coinvolto. Matteo Calonico, nel mirino della polizia per un fucile che doveva consegnare a Iannone il quale a sua volta lo doveva regalare a Ciro Persico, ha anche detto che Siniscalchi era preoccupato per eventuali reazioni dei parenti della vittima. In quella circostanza Siniscalchi, in stato di alterazione, ha poi confidato a tutti i commensali di sapere di essere indagato in quanto tutti sapevano della sua responsabilità ma si sentiva «sicuro perché avevano fatto lo sub cinque giorni dopo il delitto senza alcun risultato mentre, se lo avessero fatto subito, lo avrebbero incastrato». Dichiarazioni, le sue, che trovano conferma anche in altri discorsi intercettati.

Fonte: ilMattino

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