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Coronavirus, l’appello della Uil all’Asl di Salerno: “applicare subito protocollo sottoscritto dai sindacati”

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SALERNO. Applicazione del protocollo per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori della sanità pubblica e privata in provincia di Salerno in ordine all’emergenza Covid-19. A chiederla, attraverso una nota a vertici di Asl Salerno, Azienda “Ruggi” e ai direttori delle strutture sanitarie accreditate, è Donato Salvato, segretario generale della Uil Fpl salernitana.

“Il protocollo, sottoscritto tra i sindacati confederali e di categoria di Cgil, Cisl, Uil e il ministero della Salute, riconosce l’importanza fondamentale del Servizio sanitario nazionale nell’attuale momento di drammatica emergenza e per il futuro”, ha detto. Chieste, dunque, le più opportune rigorose precauzioni di profilassi per tutti i medici, i professionisti sanitari e tutti gli operatori, inclusi i servizi della medicina ambulatoriale, del territorio e del 118.

Nello specifico, i sei punti del protocollo Coronavirus intervengono per garantire a tutto il personale che opera nei servizi sanitari gli standard di protezione in maniera rigorosa. Prevede pure particolare attenzione alla necessità di fornire agli operatori gli adeguati dispositivi di protezione individuale e, soprattutto, pone la necessità di assicurare a tutto il personale esposto l’effettuazione dei fondamentali test diagnostici, prevedendo anche la loro ripetizione nel tempo, secondo criteri stabiliti dal Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza Covid-19. Infine, l’accordo interviene anche in ordine alle misure di sanificazione degli ambienti di lavoro e insiste sulla necessità di adeguare le dotazioni organiche del sistema sanitario attraverso misure straordinarie di assunzione e di stabilizzazione dell’attuale personale precario.

“Stiamo attraverso un periodo critico in provincia di Salerno a causa del coronavirus. Tutti i lavoratori sono estremamente preoccupati per le proprie famiglie, per loro stessi e le persone che accudiscono nelle varie realtà della sanità pubblica e privata accreditata. A chi svolge questo ruolo di assistenza occorre dare maggiore supporto”, ha concluso Salvato.

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