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Battipaglia: aggressione e minacce, finisce in manette

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Nella giornata odierna, giovedì 2 marzo, la Guardia di Finanza ha dato esecuzione di una misura cautelare personale, emessa dal Gip di Salerno in data 28 febbraio 2023, nei confronti di Franco Falcone.

La vicenda trae origine dall’indagine dell‘assegnazione dei posteggi fuori mercato a Battipaglia, nella quale l’indagato era già coinvolto. Il 16 giugno del 2022 era stata data esecuzione ad analoga ordinanza per i medesimi fatti nei confronti di un consigliere comunale (all’epoca dei fatti Presidente del Consiglio Comunale) Falcone Francesco, omonimo e prossimo congiunto di Franco Falcone.


Le indagini erano scaturite da un controllo delle fiamme gialle effettuato nei confronti di un operatore commerciale itinerante finalizzate ad accertare la regolare occupazione dell’area di suolo pubblico. Gli episodi oggetto di contestazione attenevano al provvedimento concessorio relativo all’occupazione di suolo pubblico fuori mercato sito nella via Belvedere di Battipaglia divenuto oggetto di contesa tra due cittadini, entrambi interessati a beneficiare dell’autorizzazione comunale per esercitare in tale zona l’attività di somministrazione di cibi e bevande al pubblico.

Dagli accertamenti al compendio investigativo era stato possibile ipotizzare che un Dirigente comunale, dietro pressioni esercitate dal consigliere, con un nuovo provvedimento amministrativo avesse concesso la stessa area al prossimo congiunto Franco Falcone, nonostante fosse stata presentata dal primo imprenditore assegnatario richiesta di proroga della concessione, e che fossero stati disposti controlli nei confronti del legittimo assegnatario, al fine di indurlo ad abbandonare la zona assegnatagli.

Tale ricostruzione aveva condotto alla emissione del citato provvedimento cautelare nei confronti di Francesco Falcone, nei cui confronti era stata successivamente esercitata l’azione penale con il rito del giudizio immediato. All’esito delle indagini preliminari nei confronti degli altri indagati, tra i quali due Ufficiali della Polizia Municipale (uno ora in pensione), due funzionari dell’ufficio SUAP locali e di Franco Falcone, veniva esercitata l’azione penale con il rito ordinario.

L’odierno provvedimento cautelare si fonda sull’ipotesi che l’indagato Franco Falcone, nei confronti del quale non erano state ravvisate esigenze cautelari, si sia reso responsabile di attività tese ad inquinare le prove del procedimento, in quanto finalizzate ad ostacolare la libera deposizione di Siani Francesco, principale testimone dell’accusa, nel dibattito a carico del congiunto. In particolare, allo stesso è stato contestato di aver aggredito, pochi giorni prima dello svolgimento dell’udienza istruttoria, la persona offesa dal reato ed in particolare di averla percossa con il chiaro scopo di indurla a desistere dal deporre.

Particolare valore è stato attribuito al fatto che l’udienza si sia celebrata a porte chiuse, dopo l’allontanamento dell’indagato che si era recato presso il Tribunale con lo scopo di intimorire Siani Francesco nel corso della testimonianza.

Dopo gli accadimenti, Falcone Franco avrebbe anche depositato una querela a carico del testimone, rappresentando una versione dei fatti opposta e dichiarando di essere stato lui la vittima di aggressione a mano armata. Il giudice ha ritenuto inveritiera tale versione, inserendola in un generale proposito di condizionare la realtà processuale. I fatti contestati, che dovranno essere oggetto di accertamento dibattimentale, hanno condotto a ritenere sussistenti le esigenze cautelari correlate alla tutela della genuinità della prova ed al pericolo di reiterazione del reato con riferimento ai reati originariamente contestati a Falcone Franco.

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