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Camorra, blitz contro clan tra Salerno e Napoli

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Tempo di Lettura: 2 minuti

Il clan aveva sfruttato il vuoto di potere venutosi a creare a Scafati (Salerno) per spostare lì i propri affari ed assumere il controllo del territorio. Una egemonia interrotta all’alba di oggi dai carabinieri che hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare a carico di 36 persone, 5 delle quali risultano latitanti. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, ha consentito di sgominare un clan operante nell’Agro Nocerino Sarnese e nella provincia di Napoli. L’associazione, auto-definita “famiglia” per via dei vincoli di parentela tra diversi degli indagati, era guidata da Dario Federico di Boscoreale che già nel 2007 era stato condannato per aver guidato e promosso un’associazione di stampo mafioso. Federico (che è uno dei 5 indagati sfuggiti alla cattura), sfruttando il vuoto di potere venutosi a creare a Scafati dopo gli arresti eseguiti nel dicembre 2021 a carico del gruppo collegato a Franchino Matrone, avrebbe lasciato la sua zona storica (Pompei e Boscoreale) per spostarsi nell’Agro. Attività che avrebbe svolto insieme a Salvatore Di Paolo. Il clan, stando alle indagini, avrebbe manifestato sul territorio la sua forza intimidatrice anche grazie alla disponibilità di armi. A Scafati il gruppo di Federico avrebbe gestito e controllato le piazze di spaccio, dedicandosi anche ad attività estorsive in città e nei comuni confinanti. I militari della Guardia di Finanza hanno sequestrato beni immobili e mobili registrati, attività economiche e rapporti finanziari, per un valore complessivo stimato in circa 3.000.000 di euro.

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