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Scoperta choc in azienda bufalina: tra discariche illegali e maltrattamenti, sequestrato allevamento

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Tempo di Lettura: 2 minuti

Una vasta operazione ambientale è stata recentemente conclusa dalle forze dell’ordine, in particolare dal Nucleo Carabinieri Forestale di Capaccio-Paestum e dalle Guardie Giurate dell’Accademia Kronos Salerno. L’indagine, sostenuta dall’uso di tecnologie avanzate come i droni, ha smascherato gravi irregolarità in un rinomato allevamento di bufali.

Gli investigatori hanno scoperto che, per anni, l’azienda ha nascosto una discarica illegale all’interno dei propri confini e ha gettato illegalmente tonnellate di rifiuti zootecnici – sia solidi che liquidi – su terreni non coltivati e nei canali di scolo circostanti. Questa pratica ha lentamente permesso ai liquami di contaminare i corsi d’acqua vicini, finendo infine nel mare.

Le ispezioni, avviate all’alba di alcuni giorni fa, hanno rivelato un quadro desolante: rifiuti di ogni tipo, tra cui materiali da costruzione, rottami ferrosi, pedane di legno e plastica, si sommavano a liquami, urine e feci all’interno dell’allevamento. In alcune aree, gli escrementi raggiungevano i 60 centimetri di altezza, costringendo i bufali a vivere e muoversi costantemente nei propri rifiuti, in assenza di un adeguato sistema di drenaggio.

Ulteriori indagini hanno dimostrato che i proprietari dell’azienda avevano anche iniziato a raccogliere rifiuti da demolizioni e altri materiali per colmare dislivelli del terreno, con lo scopo di espandere l’area di stabulazione.

Al termine delle ispezioni, i carabinieri hanno sequestrato circa 40.000 metri quadri dell’intero centro aziendale e 12.000 metri quadri di terreno agricolo adibito a discarica illegale. I titolari sono stati denunciati per la creazione e gestione di una discarica abusiva, il trattamento illecito di rifiuti speciali non pericolosi, lo smaltimento illegale di effluenti zootecnici e il maltrattamento di animali, avendo costretto il bestiame a vivere in condizioni gravemente inadeguate.

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