Ad Clicks : Ad Views : Ad Clicks : Ad Views : Ad Clicks : Ad Views : Ad Clicks : Ad Views :
adimage

Musica, arriva “Maschere”: il nuovo singolo del rapper Signor D

/
/
/

Tempo di Lettura: 4 minuti

«Non credo alla tua lingua, credo solo alla famiglia». Parole che incarnano perfettamente l’anima del rapper Signor D, voce e penna di “Maschere”, nuovo singolo realizzato insieme al leggendario producer torinese Mastafive, rilasciato dall’etichetta discografica Revolutionary Records di Battipaglia (in provincia di Salerno) e disponibile da mezzanotte su tutte le piattaforme streaming. Credere alla famiglia vuol dire rimanere saldi alle radici e al va0riegato coacervo di valori che poco più di mezzo secolo fa, dall’altra parte dell’Atlantico, partorì la prodigiosa arte d’esprimersi in rima su cassa e rullante. Valori sempre più spora-dici in quella dilagante tendenza alla sterile uniformazione che, con il primo singolo “made in Rev”, l’artista battipagliese si prefigge di “smascherare”. La cultura hip hop è lo stampo che più d’ogni altra cosa ha forgiato Signor D, pseudonimo di Dario De Rosa, rapper e avvocato di Battipaglia.

Il microfono e la toga: tanto apparentemente distanti quanto sostanzialmente legati. «Que-ste due presunte rette parallele io le vedo molto vicine», racconta l’artista 37enne che re-gistrò il suo primo brano nel 2003 nello studio del celebre beatmaker Fabio Musta. «Il rap – soggiunge – è nato dalle rivendicazioni degli afroamericani costretti ad assistere inermi agli stupri subiti dalle madri e dalle sorelle, agli abusi di potere del sistema: in un quadro tanto cupo, le rime e i quattro quarti servivano a invocare giustizia». Alla maniera di un’arringa: «L’avvocato difende le persone dalle ingiustizie, il rapper fa la stessa cosa. E io sono orgo-glioso d’essere un avvocato che fa il rapper e un rapper che fa l’avvocato». Solo che a volte qualche legale dimentica la via che ha intrapreso, qualche rapper pure.

E in un simile scenario “Maschere” suona alla stregua d’un monito: «La generazione del momento – spiega Signor D – sta tristemente adeguandosi a indossare una maschera, a piegarsi agli standard imposti dalla società. Tutti uguali: l’ultimo tra gli influencer non fa al-tro che emulare il primo. Ovviamente non vale per tutti: le mosche bianche ci sono sempre. Io mi reputo una mosca trasparente». Il ritornello del brano è una motivazione, un monito a recuperare sé stessi, la propria identità, le proprie radici: «Dovresti solo cominciare a cre-dere in te, ora è tempo di vivere, smetterla di fingere», canta Signor D. L’antidoto all’omologazione? «Essere sé stessi, non un cliché: amare il tuo carattere, buttare via le maschere».

Un’autentica rivoluzione culturale, quella volta a riportare l’hip hop alle origini. È la missio-ne di Signor D dal giorno uno, tracciata eloquentemente nell’album B.O.S.S., pubblicato nel 2022: non l’ennesima esaltazione del gangsta-rap, bensì un acronimo che sta eloquente-mente per Back to Old School Sound. In “Maschere” la via è quella d’un flow vorticoso, di rime studiate e di pregiati riferimenti letterari: l’autore cita finanche alcuni personaggi della Divina Commedia. «Dante Alighieri – dice – è stato un rapper, perché descriveva in rima i vizi della società del suo tempo». Proprio la ricercatezza dell’artista battipagliese ha indotto una leggenda vivente del rap italiano, Mastafive, a collaborare con lui. «Ci siamo conosciuti al Cypha Kings di Roma: fu Principe a invitarmi. Gli chiesi d’ascoltare B.O.S.S., lui lo fece: a telefono si congratulò con me, confessando che un mio pezzo, “Fogli nel Dna”, l’aveva ad-dirittura emozionato, e m’invitò a partecipare a un contest». Il premio messo in palio era proprio una collaborazione con Mastafive: «Non vinsi. Lui però mi disse che il pezzo insieme lo avremmo fatto comunque: “La collaborazione l’abbiamo già chiusa a Roma”, le sue pa-role». Fu la genesi di “Maschere”, connubio perfetto del genio creativo di Mastafive, capace di cucire addosso all’artista un beat ipnotico e ricercato, un’autentica perla, e del flow in-confondibile e della penna di Signor D, che non lascia neppure una parola al caso.

Commenta

This div height required for enabling the sticky sidebar